Stupro di Capodanno in Duomo: tre a processo

I giovani sono stati incastrati dalla telecamere e dalle “stories“ postate su Instagram

MILANO

Andranno a processo con rito immediato i tre maggiorenni finiti in carcere nell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, sulle aggressioni sessuali che si sono consumate in piazza Duomo nella notte di Capodanno. Il gip Sonia Mancini ha accolto la richiesta della Procura. Il rito alternativo sarà nei confronti di Abdallah Bouguedra, di origine marocchina, nato a Torino 21 anni fa, Mahmoud Ibrahim, 19 anni, nato in Egitto, residente a Milano e Abdel Fatah, anche lui di 19 anni. A ricostruire quella notte ci sono i frame ripresi dalle telecamere di sorveglianza della piazza e delle vie limitrofe, i social, Facebook, ma anche Instagram che molti del branco hanno usato ingenuamente per creare stories della serata, come fosse stato qualcosa da ricordare e da postare con orgoglio. Mahmoud Ibrahim, era arrivato a Milano solo due anni fa per raggiungere un fratello malato, morto pochi mesi fa. Casa alla Comasina, periferia difficile, con il padre, lavoro saltuario come manovale e altri cinque fratelli in Egitto. In cella è stato portato anche Abdallah Bouguedra, italiano di seconda generazione, anche lui per i genitori "innocente e gran lavoratore". Contro le versione dei tre ci sono i racconti delle vittime contenuti nelle carte del fermo. "C’erano tanti uomini, 30, forse 50, poi ho visto la mia amica, non aveva più indumenti addosso, era nuda, sanguinava dal seno, rannicchiata piena di lividi, i pantaloni abbassati alle caviglie, è stata soccorsa da un’ambulanza". E il terrore di un’altra, dopo essere stata rapinata: "Ero caduta, davanti agli occhi avevo solo un sacco di gambe che mi circondavano e mi calpestavano, avevo iniziato ad urlare". La prima udienza è stata fissata per l’11 ottobre, ma nei prossimi giorni le difese degli imputati avranno la possibilità di chiedere il giudizio abbreviato (a porte chiuse e con lo sconto di un terzo in caso di condanna). Per la vicenda anche la magistratura minorile aveva disposto l’arresto di un 16enne egiziano e di un connazionale 17enne. Nove ragazze in tutto, davanti al gip, avevano confermato i loro racconti sulle violenze di gruppo anche nel corso di un incidente probatorio.

Anna Giorgi

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