Stazione M2 ostile ai disabili Parte l’esposto in Procura

Manca l’ascensore per portare sua figlia sulla banchina di Porta Garibaldi e il montascale non può trasportare chi è in passeggino posturale: "Vie legali"

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di Giambattista Anastasio

Interruzione di pubblico servizio, omesso rispetto della normativa riguardante la sicurezza, omesso rispetto della normativa sulla eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche sequestro di persona. Sono queste le contestazioni messe nero su bianco da Fortunato Nicoletti, vicepresidente dell’organizzazione di volontariato “Nessuno è escluso“ nonché papà di Roberta, bambina di 6 anni con disabilità gravissima, nell’esposto querela che sarà presentato oggi al Tribunale di Milano "nei confronti di coloro che risulteranno responsabili" dei fatti in questione, compresi eventualmente i "responsabili di Atm, azienda controllata dal Comune".

La vicenda alla quale fa riferimento l’esposto, curato dall’avvocato Luca De Angelis, risale al 3 aprile ed è stato riportata su queste pagine il 5 dello stesso mese. In sintesi: in una stazione come quella di Porta Garibaldi, dove convivono due linee della metropolitana, quelle del passante ferroviario e quelle dei treni regionali, Nicoletti, domenica 3 aprile, non ha potuto usufruire di un’ascensore che potesse trasportare sua figlia dal piano tornelli al piano binari della M2 semplicemente perché un’ascensore che assicuri questo servizio non c’è. Ma, come non bastasse, lo stesso Nicoletti, a domanda, si è sentito rispondere dall’agente di stazione che il montascale elettrico non può essere usato per trasportare passeggini ma solo sedie a rotelle. Quello sul quale siede sua figlia è, però, un passeggino posturale perché, come anticipato, Roberta ha una disabilità grave. Ma poco importa: la legge dice che quei montascale sono fatti per trasportare solo persone sulla sedia a rotelle. E così è in effetti, l’agente di stazione non si è inventata nulla. Al problema strutturale – l’assenza di un’ascensore – si è quindi aggiunto un problema normativo. Da qui la domanda: in che modo Nicoletti e sua figlia avrebbero potuto arrivare in banchina? Cronaca vuole che il montascale sia stato attivato solo quando il vicepresidente di “Nessuno è escluso“ ha fatto partire dal proprio smartphone una telefonata ai carabinieri.

Ma dietro all’esposto c’è una seconda ragione: la nota con la quale Atm ha invitato le persone con disabilità a informarsi preventivamente tramite l’infoline aziendale su quali siano le stazioni della metropolitana fornite di ascensori e montascale funzionanti. Tale nota, secondo Nicoletti, "certifica una discriminazione" nei confronti delle persone con disabilità, le uniche a doversi preventivamente informare "prima di uscire di casa". Da qui le contestazioni già menzionate. "Questo esposto è un atto dovuto – spiega Nicoletti – perché l’accessibilità del trasporto pubblico è ancora troppo poco garantita, come dimostra anche quanto avvenuto lunedì alla stazione di Genova".

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