Stage: "Speriamo di aprire a dicembre, ma non per spettacoli teatrali"

L’ad Forte: se il restauro finisce a ottobre, ci basteranno 45 giorni per gli arredi. Il Nazionale? La stagione slitta al settembre 2021

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Nonostante tutto, nonostante gli oltre tre anni di ritardo e l’emergenza coronavirus, resta ottimista: "Il teatro Lirico? Potremmo riaprirlo entro fine anno, ma per eventi diversi rispetto a un vero e proprio spettacolo teatrale". Matteo Forte, amministratore delegato di Stage Entertainment, che gestisce il teatro Nazionale di piazza Piemonte e gestirà il Lirico, è convinto che i quattro mesi in più chiesti dall’impresa per completare il restauri del Lirico non influiranno più di tanto sulla prossima stagione teatrale da tempi di Covid-19: " I nostri architetti si stanno già confrontando con la direzione del cantiere per preparare i lavori di arredo che spettano a Stage. Se il restauro si concluderà a ottobre, serviranno alcune settimane per i collaudi e poi il cantiere ci sarà consegnato".

Quanto tempo ci vorrà per mettere gli arredi?

"Quarantacinque giorni. Noi non prevediamo ritardi rispetto al cronoprogramma iniziale. La previsione sulla stagione teatrale del Lirico, invece, la faccio da gestore di teatri e produttore di spettacoli: oggi nessun addetto ai lavori mette nero su bianco uno spettacolo prima di aprile-maggio 2021. Il motivo? I grandi spettacoli prevedono interazione tra gli attori. Come si fa con le restrizioni da coronavirus? Non solo. Gli attuali limiti previsti dal 15 giugno – 200 spettatori in sala – fanno ridere. E in estate di solito i teatri sono chiusi".

Il Governo non ha ancora detto fino a quando dureranno le restrizioni sulla capienza...

"Già, è così. Il teatro Nazionale, infatti, resterà chiuso fino a data da destinarsi. Con 200 posti disponibili su 1.500 non conviene ripartire. Solo i teatri pubblici se lo possono permettere. Al Nazionale non si potrà programmare uno spettacolo da sold out fino al settembre 2021".

Prossima stagione persa?

"L’emergenza coronavirus ha provocato una crisi profonda del nostro settore, che è stato completamente abbandonato dal Governo. E non si vede ancora la luce, anche perché non ci sono interlocutori al Governo che possano far partire subito interventi sui teatri privati".

M.Min.

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