GABRIELE GABBINI
Cronaca

Lo sport entra in carcere, detenuti di corsa al Beccaria

Continua il progetto Vivincittà 2017 firmato Uisp, perché la libertà (di correre ma non solo) non sia più un privilegio solo di pochi

I detenuti di corsa per la maratona di Uisp

Milano, 12 maggio 2017 - Lo sport come occasione di riscatto ed emancipazione. Una forma di libertà insomma, che proprio per questo può e deve fare tappa anche in carcere. Sono più di 500 infatti i detenuti delle carceri milanesi che la Uisp (Unione Italiana Sport Per Tutti) coinvolge in occasione di Vivicittà 2017, la corsa nata nel 1983 e che da allora non si è più fermata, giungendo oggi alla 34esima edizione e raggiungendo in contemporanea oltre 40 città italiane e 20 nel Mondo, ogni anno con un tema diverso per cui battersi: la pace, i diritti umani, il rispetto ambientale, l’uguaglianza sociale, la solidarietà tra i popoli. Quest'anno il Leit-motiv della manifestazione era invece il sostegno ai tanti bimbi siriani costretti a fuggire dagli orrori della guerra, in collaborazione con Terre Des Hommes, per cui per ogni iscritto alla grande corsa "aperta" del 9 aprile è stato devoluto in beneficenza un euro.

Dopo aver coinvolto le principali città d'Italia però, con oltre 65mila runners sulle strade dello Stivale che hanno permesso di finanziare la costruzione di un nuovo centro sportivo per ragazzi al confine tra Libano e Siria, è arrivato anche il momento delle carceri: perché la libertà (di correre ma non solo) non sia un privilegio solo di pochi. Dopo le gare podistiche già organizzate all'interno della seconda casa circondariale di Bollate e tra le mura del carcere di Opera allora, è arrivato ora il momento di Milano e dell'Istituto minorile Beccaria, dove la 12 chilometri si terrà domani, sabato 13 maggio. Un'occasione insomma per fare del bene due volte, prima aiutando i bambini meno fortunati e poi promuovendo i valori dello sport tra i detenuti. “L’attività sportiva negli istituti penitenziari è un momento di sfogo e distensione per chi vi partecipa – spiega Antonio Iannetta, dirigente Uisp –. Specialmente negli istituti minorili, lo sport può essere un’ottima occasione per acquisire una prima “alfabetizzazione motoria”, oltre ad essere un percorso di crescita e di riscatto sociale.” “Sono 27 anni che con la UISP facciamo sport nelle carceri – spiega poi un orgoglioso Michele Manno, Presidente del Comitato di Milano della Uisp – gli istituti penitenziari coinvolti nell’iniziativa sono più di 20 sparsi in tutta Italia, ma il nostro lavoro non si ferma certo all’iniziativa di Vivicittà, siamo attivi tutto l’anno per quanto ci è possibile. Questo perché specialmente negli istituti penitenziari serve ricordarsi che lo sport è un diritto di tutti, nessuno escluso.” per