Spacciatore sui social Si maschera da trapper per vendere oppioidi anche in criptovaluta

Trentenne milanese denunciato dalla Gdf di Monza. Falsificava le ricette

Spacciatore sui social  Si maschera da trapper  per vendere oppioidi  anche in criptovaluta

Spacciatore sui social Si maschera da trapper per vendere oppioidi anche in criptovaluta

di Stefania Totaro

Trapper su YouTube per vendere illegalmente, anche in Svizzera e in America, farmaci oppioidi, acquistati con ricette mediche false, mostrati durante le sue performance per farsi pubblicità occulta e fatti pagare anche in Bitcoin. Il trentenne milanese, di buona famiglia, incensurato e con un lavoro ordinario, in rete era registrato come "Brokenhearts". Nel video è in casa con passamontagna, canottiera e ciabatte. "Non ti innamorare di un bandito come me", canta il dongiovanni in stile trap tra l’italiano e lo spagnolo, facendo riferimento alla sostanza "blanca". In alcune immagini tiene in mano i medicinali e tagga il video verso Instagram e Telegram: le altre due vetrine del suo commercio illecito. Il trentenne è stato denunciato dai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Monza per spaccio di farmaci e stupefacenti, abusivo esercizio della professione medica e produzione e ricettazione di false ricette mediche. Le Fiamme gialle del Gruppo di Monza hanno focalizzato l’attenzione sulle spedizioni dopo avere identificato le tre linee telematiche per la vendita dei medicinali che, grazie all’occultamento dell’identità garantito dalle piattaforme dei social network, favoriscono gli acquirenti. A loro veniva proposto il pagamento in contanti, con consegna a mano dei farmaci in appositi meet-up a Milano, oppure in criptovaluta Bitcoin su un e-wallet in uso al venditore e spedizioni anche internazionali, soprattutto verso gli Usa e la Svizzera.

La perquisizione a casa dell’indagato ha portato al sequestro di ingenti quantitativi di farmaci a base oppioide – Toseina, Depalgos, Oxycontin, Jurnista, Paracodina, Lyrica, Oramorph, Twice, tutti dispensabili solo con prescrizione medica –, svariate dosi di hashish, marijuana e funghi allucinogeni, bilancini, nonché diverse decine di false impegnative mediche realizzate dal trentenne per acquistare i medicinali in farmacie sempre diverse di Milano, in modo da non destare sospetti. Una volta identificato il portafoglio digitale aperto dal trentenne, i finanzieri hanno eseguito un decreto emesso dalla Procura di Milano di sequestro probatorio del wallet digitale; conteneva Bitcoin per un controvalore di circa 6mila euro.

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