MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Sono fantasmi per tutti Tangenziale, boscaglia e garage qui trovano casa i più disperati

Dopo l’incendio in una baracca a Rozzano con un uomo morto e la compagna ustionata ecco le campagne dove sono nate le cittadelle degli invisibili nel Sud Milano.

Sono fantasmi per tutti Tangenziale, boscaglia e garage qui trovano casa i più disperati

di Massimiliano Saggese

Dopo il rogo sulla Pavese nel quale ha perso la vita un uomo ed è rimasta gravemente ustionata la compagna, una donna di 52 anni, abbiamo girato per le campagne del rozzanese dove vivono centinaia di fantasmi. Non solo qui, ma si trovano ovunque, anche a Opera, San Donato e lungo la Binasca. Ovunque vi sia del degrado, luoghi abbandonati, cunicoli come gli svincoli scolmatori dell’acqua. Fantasmi che vivono sotto i nostri occhi, ma che non riusciamo e vedere noi e nemmeno le istituzioni. Il degrado in cui viveva quell’uomo ancora senza nome, di origine romena, morto carbonizzato per l’esplosione della bombola nel capanno dove viveva con la compagna, è ancora poco.

C’è chi vive sotto il ponte della tangenziale ovest, vicino al centro commerciale Fiordaliso, nel tratto di strada tra via Mazzocchi e via Curiel. L’accampamento è ben visibile sia per chi passa in auto e per chi transita sul tram della linea 15. Appena dopo il guardrail c’è uno sterrato che porta alla base di uno dei piloni: tre persone, due uomini e una donna di mezz’età, romeni, qui hanno costruito la loro casetta. Due tende, un capanno, un tavolo e qualche sedia per cenare sotto la campata del ponte. Sanno dell’esplosione di sabato sera nel quale è morto un uomo romeno.

È la donna a rispondere: "Sì, li conosciamo, anche noi siamo romeni", poi si fa il segno della croce e aggiunge, come per rassicurare "qui non abbiamo bombole del gas". Che siano vere o false quelle parole poco importa. È un fatto che due settimane fa questi esseri umani vivevano dall’altra parte della strada, fra la ferrovia del tram e l’altro pilone che regge il ponte: sono stati sgomberati. E ora vivono sotto l’altro pilone. Poco distante dal loro accampamento c’è il fiume Lambro meridionale che loro adoperano per prendere acqua e come gabinetto. Sulla sponda opposta un altro accampamento: sono giovani e stanno costruendo delle capanne. Arrivano anche altri due ragazzi che a mano trasportano dei pannelli da utilizzare per coprire una baracca. Proseguendo il viottolo lungo l’argine del Lambro si arriva ad altri accampamenti e a quello scoperto lo scorso anno dove vivono alcuni cinesi uno, trovato in stato di ipotermia e salvato dagli agenti della polizia locale. Sempre a Rozzano solo poche settimane fa era stata "liberata" la cittadella fantasma sotterranea e l’amministrazione comunale aveva per l’ennesima volta fatto blindare gli accessi. Una città realizzata dei garage di via Guido Rossa e composta da cento box sotterranei costruiti da una azienda fallita ormai da circa oltre 20 anni e trasformati in monolocali abusivi. E ancora ci sono gli hotel dei disperati come lo Sporting a Noverasco o il vecchio hotel e ristorante lungo la Binasca all’altezza fra Locate e Carpiano. O le baracche nel canneto fra Siziano e Pieve, località Pizzabrasa dove, fra l’altro, si spaccia a tutte le ore cocaina ed eroina.