
un sequestro
Milano, 11 maggio 2017 - Un tempo gli spalloni varcavano il confine tra Italia e Svizzera con il loro carico di sigarette da smerciare sulle piazze lombarde, sfruttando sentieri di montagna e rotte lacustri per eludere i controlli. I percorsi e i metodi sono cambiati - ora le “bionde” provenienti dall’estero vengono portate nel Nord Europa sfruttando il confine con il Canton Ticino - ma la Lombardia si conferma al centro di un imponente traffico con Milano capitale del Nord Italia per il contrabbando che nel capoluogo, caso anomalo sul territorio nazionale, vengono vendute principalmente nelle zone della movida.
Lo scenario emerge dalla ricerca “L’Italia del contrabbando di sigarette” realizzata da Intellegit, startup sulla sicurezza dell’Università di Trento, con il contributo di British American Tobacco Italia. Incrociando dati sono state tracciate le linee di un traffico che, secondo il procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Russo, «assieme a numerose altre attività illecite è divenuto uno dei canali di finanziamento delle organizzazioni terroristiche». Dagli anni ’90 il consumo illecito di sigarette a livello nazionale è in calo, e l’Italia si colloca al ventunesimo posto in Europa con una media di 6 sigarette illecite ogni 100 fumate (5,8% del totale). Ma i 4,6 miliardi di sigarette illegali consumate in Italia nel 2015 hanno causato un buco nelle casse dello Stato di circa 822 milioni di mancati introiti erariali. Tra le città italiane guida la classifica Napoli, dove è di provenienza illecita quasi un pacchetto su tre (28%) e i traffici spesso si svolgono alla luce del sole, seguita da Palermo.
Nel Nord Italia Milano, con il 2,1% di consumo illecito, è preceduta solo da Trieste – porta d’ingresso per le sigarette provenienti dall’Est Europa – e Verona. Milano, però, contribuisce al contrabbando con una quota del 12%. E la Lombardia rappresenta un polo per lo spaccio di sigarette provenienti in particolare da Ucraina e Moldavia (dove il costo è nettamente inferiore), attestandosi anche come un luogo di transito per le “bionde” dirette verso il Nord Europa. Come è emerso da inchieste e operazioni delle forze dell’ordine le sigarette vengono contrabbandate attraverso porti e aeroporti o via terra, nascoste in camion e furgoni provenienti da Est. Percorrono la penisola e, dopo aver fatto tappa a Milano, i trafficanti cercano di varcare il confine svizzero dalle province di Como o Varese per raggiungere le piazze del Nord Europa. Una rotta inversa rispetto a quella del passato, quando gli spalloni portavano in Italia le sigarette svizzere a basso costo. Accanto alla criminalità organizzata italiana operano gruppi stranieri, in grado di diversificare le attività illecite. «Non esiste più il contrabbando di trafficanti indipendenti – spiega Russo – ci troviamo di fronte a una rete criminale globale in grado di sfruttare le tecnologie. E il mercato illegale continua a prosperare».