Siamo di fronte all’ennesimo brutto fatto di cronaca a Rozzano che, grazie alla rapidità di intervento dei militari e alle indagini serrate, ha portato in poche ore all’individuazione e al fermo dell’autore della sparatoria e alla soluzione del caso. Questo però ha riacceso la polemica sulla questione sicurezza, se mai si era spenta. La Lega (il Comune è governato dal centrodestra) chiede una compagnia dei carabinieri a Rozzano e un commissariato di polizia per il Sud Milano. "Basta silenzio e ipocrisia: il problema Rozzano c’è e va affrontato ora": sono le parole di Domenico Anselmo, consigliere comunale della Lega. E poi chiede una zona rossa più incisiva. "Due sparatorie in una settimana. Un’attività commerciale, totalmente estranea a qualsiasi atto criminale, chiusa dal Prefetto perché due clienti – in momenti diversi – sono stati arrestati per spaccio. Una decisione che punisce gli onesti. Che colpisce chi lavora. Che distrugge sacrifici e famiglie che ogni giorno cercano solo di tenere in piedi la propria attività – prosegue Anselmo –. Dove sono finiti adesso quelli del “Basta etichettare Rozzano“, “Basta chiamarla Rozzangeles“, “Smettiamola di denigrare la città“? Rozzano è una città dove la paura ha preso il posto del coraggio. Dove chi sbaglia si sente impunito. E dove a pagare sono sempre i più deboli".
"Il centro città ormai subisce, inerme, la guerra violenta di spaccio tra le varie etnie che si contendono le piazze, giorno e notte – conclude –. Una faida silenziosa ma costante, che ha trasformato strade e vie in zone franche. Bisogna riportare il rispetto delle regole. E colpire con forza chi, di quelle regole, se ne frega. Rozzano merita rispetto. Ma il rispetto passa dalla legalità, dal coraggio e da scelte giuste".
"I gravi fatti di cronaca delle ultime settimane dimostrano, senza più alcun dubbio, che la zona rossa non serve a nulla – ribatte Leo Missi, capogruppo del centrosinistra –. Lo diciamo da tempo: Rozzano, dal punto di vista della sicurezza, è una bomba a orologeria. La campagna elettorale è finita: ora è il tempo della responsabilità. Come opposizione, siamo pronti a collaborare concretamente per trovare soluzioni serie, che garantiscano un presidio vero e costante del territorio. Forse è il momento che il sindaco istituisca un tavolo permanente sulla sicurezza, coinvolgendo forze dell’ordine, maggioranza e opposizione, per affrontare insieme una situazione che sta rapidamente degenerando". "Al sindaco Mattia Ferretti dico: io ci sono, noi ci siamo, nell’interesse esclusivo della città – conclude Missi –. Siamo pronti a lavorare insieme, da subito".
Il quartiere Aler di Rozzano è zona rossa dal primo aprile. Da allora si sono verificate due sparatorie e altri fatti di cronaca. Dopo l’assassinio di Manuel Mastrapasqua la città è stata inserita nel decreto Caivano Bis i cui frutti si vedranno nel prossimo futuro. Nel frattempo in città quando cala la notte si alza la paura.
Mas.Sag.