
I lavoratori di Siae Microelettronica incrociano le braccia per la seconda volta in sei mesi. Nonostante le rassicurazioni che la società ha dato in Regione, i dipendenti manifestano tutte le difficoltà di questi mesi e le perplessità rispetto a un piano di rilancio che è atteso da tempo e deve ancora essere presentato. "La narrazione rassicurante dell’azienda durante la commissione regionale si è già infranta contro la realtà con la comunicazione dell’ennesimo ritardo sui pagamenti – raccontano i dipendenti, circa 650 nel polo di via Buonarroti -. Pur volendo credere al fatto che la tempistica sia casuale e che durante lo svolgimento dell’ audizione la questione non fosse ancora nota alla direzione, riteniamo che il perdurare dei ritardi nell’erogazione degli stipendi rappresenti un elemento non noto e molto preoccupante". Una circostanza che non solo è stata segnalata in Regione, ma che ha portato a trasformare un’assemblea sindacale in sciopero, "affinché la garanzia della puntualità degli stipendi rappresenti il presupposto per il mantenimento di buone relazioni sindacali oltre a esprimere la volontà di definire eventuali iniziative di mobilitazione fino all’ottenimento del piano industriale e finanziario per fare chiarezza sulle prospettive industriali". Le sigle hanno chiesto alla commissione regionale un ulteriore incontro subito dopo aver ricevuto il piano promesso entro novembre "per poter definire strategie e sinergie e monitorarne l’attuazione per l’auspicabile rilancio aziendale con la piena tenuta occupazionale". "La società ha annunciato 43 milioni di investimento. Tutti però da confermare e 13 sono nella vendita di Sm Optics. Si vuole spingere sul settore ricerca e sviluppo e siamo preoccupati per i 230 addetti della parte manifatturiera", spiega l’assessore al Lavoro Andrea Arosio.Laura Lana
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