Milano, conti congelati ad anziani sotto sfratto

Le famiglie dell’ex mercato avicunicolo condannate a pagare Sogemi

Le case all'ex mercato avicunicolo (Newpress)

Le case all'ex mercato avicunicolo (Newpress)

Milano, 8 marzo 2018 - Conti congelati e cessione di un quinto delle pensioni. Succede a tre anziani che da decenni vivono nelle case sovrastanti l’ex mercato dei polli (avicunicolo) tra le vie Lombroso, Maspero e Vismara. In totale sono 15 le famiglie residenti in questo “villaggio”, ultime sopravvissute di un mondo scomparso. Quasi tutti gli abitanti hanno oltre 70 anni, alcuni sono nati in quegli alloggi negli anni Trenta e Quaranta.

Ma da inquilini con regolare contratto si sono trasformati in “occupanti senza titolo” perché i contratti di affitto non sono più stati rinnovati dopo che il Comune (proprietario) ha ceduto la gestione dell’area a Sogemi. Era il 1980. Una questione finita in Tribunale. E il nodo non si è ancora sbrogliato, le famiglie sono nel “limbo”: dovranno lasciare le case («Sogemi ha ottenuto i titoli per mandarci via») in vista della riqualificazione di tutto il complesso e ora sono in attesa delle assegnazioni di case popolari per potersi trasferire. «Sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto, c’è una trattativa, siamo seguiti da Unione Inquilini», spiega Livianna Didio, del Comitato inquilini Mercato pollame. Ma come una doccia fredda è arrivata la “sorpresa”: «Conti congelati per tre pensionati invalidi di via Vismara, più uno con procedura in corso», continua. «E il provvedimento potrebbe scattare anche per altri, perché le sentenze del Tribunale sono tante». In mano ha quella emessa nel 2015 nei confronti di una 82enne, la quale è stata condannata a versare oltre 35mila euro. Pressappoco le cifre chieste anche agli altri. Perché? È l’ammontare degli importi da versare a Sogemi, formalmente come “indennità di occupazione senza titolo” calcolato «tenendo conto dei prezzi correnti di mercato».

C’è un titolo esecutivo per agire. Da qui, il pignoramento dei conti. «Nulla da dire sulla legittimità. Ma queste persone sono fragilissime, alcune ammalate e seguite da badanti, a cui non è neppure stata detta la verità per evitare un trauma», aggiunge Didio. Sogemi sottolinea che le sentenze sono state emesse 3 anni fa e che, nell’arco di questo tempo, nonostante le ripetute sollecitazioni, non ci sono state risposte dagli inquilini. Ancora: il pignoramento è l’ultimo atto di un procedimento partito diversi anni fa. L’assessorato al Welfare del Comune, nel frattempo, è a disposizione dei soggetti più fragili. E a seguire il caso, da mesi, c’è Simonetta D’Amico, presidente della commissione Casa, che ha sollecitato l’apertura del tavolo attorno al quale sono riuniti gli assessorati al Bilancio, alla Casa e al Welfare. «Per quanto riguarda i conti congelati – sottolinea – la soluzione non è semplice, perché si tratta di sentenze passate in giudicato e Sogemi ha titolo esecutivo per agire. Sarebbe stato opportuno intervenire prima che si arrivasse a sentenza. Ora diamoci da fare affinché le famiglie possano trasferirsi in nuovi alloggi, che con tutta probabilità saranno quelli di via Del Turchino una volta riqualificati». Forse, almeno, le famiglie usciranno dal “limbo”.

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