
Carlo Garofalo
Sfrattato il Las Vegas. Di far sloggiare lo storico pub dagli spazi occupati dal 1982 nel borgo di Castellazzo di Bollate, se ne sente parlare da anni. Tanti quanti si sente parlare dei progetti di riqualificazione dell’intero borgo a ridosso di Villa Arconati, sempre rimasti sulla carta.
Ma il 5 marzo il provvedimento esecutivo per il pub è diventato realtà. "E la vita va avanti senza arrendersi" le parole di Carlo Garofalo, 67 anni, pittoresco gestore del locale che dai social promette battaglia.
Lo sfratto si è consumato nel silenzio generale. "Un silenzio pesante e colpevole avvolge le decisioni che si stanno prendendo senza nessun coinvolgimento dei cittadini e senza confronto nell’ambito amministrativo riguardo al futuro del Borgo e dei suoi abitanti, della Villa e del territorio castellazzese", commenta Luigi Catenacci, consigliere comunale della lista “Per un’altra Bollate“, che alza l’attenzione sul futuro del luogo. Il Las Vegas è sempre stato parte integrante delle iniziative che gli abitanti del borgo fin dagli anni ’80 hanno messo in campo contro la minaccia degli sfratti, per un progetto di recupero del Castellazzo che partisse dalla valorizzazione del contesto storico e naturalistico.
"Il tempo ha affievolito la forza – prosegue Catenacci – sono rimaste poche persone nel borgo e gli effetti si vedono. Lo sfratto esecutivo al Las Vegas ne è un esempio. Siamo nella fase in cui Castellazzo, rispetto al tema degli sfratti, è ritenuto soprattutto e semplicemente un problema tra privati proprietari del complesso storico e privati cittadini. Quello che sta succedendo, indipendentemente da quale sarà l’esito finale del progetto, lo ritengo grave per tutti".
Dal 2019 Fondazione Augusto Rancilio, proprietaria di Villa Arconati, si occupa della riqualificazione del borgo. Gli interventi hanno interessato la parte rurale, escluse finora le abitazioni.Monica Guerci