Seveso a secco, sale l’odore di fogna: "A Bresso non si riesce più a vivere"

La denuncia dei cittadini: polveri dal cantiere della vasca, puzze dal letto del fiume e alberi abbattuti

Il fiume Seveso in secca all’altezza di Bresso

Il fiume Seveso in secca all’altezza di Bresso

Brsso (Milano) - "L’odore di fogna, che sale dal Seveso in secca, è nauseabondo e penetra nelle nostre abitazioni". Preoccupati dal tanfo acre e continuo, gli attivisti del Comitato “No Vasca“ e i residenti del Supercondominio di via Papa Giovanni XXIII hanno inviato una dettagliata segnalazione ad Arpa e ad Ats Milano per far conoscere la situazione del fiume, che ormai è diventato una pietraia sotto le loro finestre.

Come scrivono i “No Vasca“ il Seveso, "mantenuto in completa secca da un mese abbondante per ultimare gli interventi sull’alveo del fiume per la costruzione della vasca di laminazione, non è mai risciacquato nemmeno da un rigagnolo d’acqua – spiegano –. Neppure durante i weekend, quando il cantiere è fermo. Questo odore ristagna nelle nostre case e rende malsana questa zona del quartiere Papa Giovanni XXIII". In poche parole, manca anche quella scarsa corrente d’acqua che laverebbe l’alveo, "dove ci sono residui maleodoranti – continuano gli attivisti –. Siamo cosci del drammatico periodo di siccità ma sottolineiamo che nel Canale scolmatore di Nord Ovest, a Senago, dove vengono all’occorrenza deviate le acque del Seveso verso il Ticino, scorre quotidianamente una discreta quantità d’acqua".

Il fiume Seveso , dunque, è asciutto come non si è mai visto in questo tratto del Nord Milano, prima della tombinatura milanese di via Ornato, passando a lato degli alti caseggiati di via Papa Giovanni XXIII, dove risiedono circa duemila persone. Al disagio e alle polveri per i lavori di costruzione della vasca di laminazione, cominciati all’inizio di agosto del 2020 con l’abbattimento dei primi alberi del bosco da 4 ettari, si aggiunge ora quello "creato da questa secca artificiale – conclude Matilde Minella, portavoce dei “No Vasca“ –. Non capiamo perché come mai il Comune di Milano non si preoccupi di alleviare questo disagio e non si corra al riparo di una condizione di insalubrità insostenibile per la popolazione locale, permettendo all’acqua di scorrere nell’alveo almeno durante i fine settimana".

 

 

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