"Servizi di assistenza a domicilio Stanziati 28 milioni per assumere"

Minori con disabilità: la replica della Regione alla Fondazione Maddalena Grassi

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La delibera approvata il 2 agosto "costituisce un atto fortemente innovativo nell’ambito dell’assistenza domiciliare integrata". A dirlo è l’assessorato regionale al Welfare in una nota di replica ai rilievi al provvedimento mossi dalla Fondazione Maddalena Grassi e riportati su queste pagine il 7 settembre. Al centro del confronto c’è l’assistenza domiciliare integrata ai minori con disabilità gravi e gravissime. Un servizio che, secondo la Fondazione, uno dei pochissimi enti impegnati su questo fronte, rischia di sparire in assenza di provvedimenti legislativi che vadano a migliorare, in primis, il sistema dei rimborsi coi quali si retribuiscono gli infermieri e gli altri specialisti che intendano lavorare in questo ambito, profilio oggi – non a caso – carenti.

Da parte sua la Regione, sottolinea che la delibera del 2 agosto "rappresenta il frutto di un lavoro congiunto con ATS, ASST ed enti gestori tra cui la Fondazione Maddalena Grassi, interlocutore qualificato in particolare per la presa in carico di minori con gravi, gravissime disabilità". "L’atto – spiega l’assessorato – è diretto a disciplinare un ambito caratterizzato da una gestione sperimentale partita dal 2012, andando a finalizzare una revisione che garantisce la riforma di 4 aspetti fondamentali. Primo: la ridefinizione dei requisiti per l’esercizio e l’accreditamento delle cure domiciliari secondo l’Accordo Stato-Regioni del 4 agosto 2021, in una logica di omogeneità a livello nazionale, realizzando obiettivi di maggiore territorialità, qualità e sicurezza dell’assistenza. Due: l’implementazione del sistema di offerta attraverso il coinvolgimento delle ASST e progressivamente delle Case di Comunità, concretamente finalizzando a tale scopo 28 milioni di euro destinati a nuove assunzioni per l’erogazione di cure domicilio, indipendentemente dall’età (degli assistiti). Terzo: la riclassificazione dei profili assistenziali e la rivalorizzazione del sistema tariffario con un incremento complessivo del 25% delle risorse, pari a 25 milioni di euro. Quarto: l’innovazione legata alla previsione dell’avvio delle cure domiciliari in telemedicina".

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