Serpentone di auto sulla ciclabile: "Io, in bici, devo cambiare strada". In coda prima che scatti Area C

In un video Marta Castronuovo, insegnante di yoga, afferma: "Ne ho contate 19 in contemporanea". Al mattino i dipendenti amministrativi del Policlinico aspettano l’apertura del parcheggio interno, alle 7.15.

Serpentone di auto sulla ciclabile: "Io, in bici, devo cambiare strada". In coda prima che scatti Area C

Serpentone di auto sulla ciclabile: "Io, in bici, devo cambiare strada". In coda prima che scatti Area C

"Uno, due...". Il conto va avanti fino a 19. Altro giorno, nuovo conteggio, "sono le 7.05 più o meno" e la situazione non cambia: sempre una lunga coda di auto parcheggiate sulla pista ciclabile di via Francesco Sforza, in pieno centro, tra il Policlinico e i giardini della Guastalla. A denunciarlo in un video su Instagram è Marta Castronuovo, ciclista, che ogni mattina pedala su questa strada e si trova “sfrattata“ dalla ciclabile causa presenza delle macchine: quelle, conferma lo stesso ospedale, dei dipendenti amministrativi del Policlinico che attendono di entrare nel parcheggio interno ancora chiuso a quell’ora, perché apre alle 7.15. Verosimile che si muovano con largo anticipo, prima che scatti Area C (alle 7.30), e per avere la certezza di accaparrarsi un posteggio. Ieri mattina il copione era lo stesso: serpentone di veicoli motorizzati sul corridoio ciclabile. "Le alternative sono due", sottolinea Castronuovo, fondatrice di “Yoga à porter“, che ogni giorno si sposta per la città (in bici) per tenere le sue lezioni, private e di gruppo, in posti chiusi e all’aperto. "Andare sulla carreggiata insieme agli altri veicoli, rischiando di “fare la fine di una polpetta“ contro le auto in divieto ogni volta che passa un bus, oppure cambiare strada. Per la mia sicurezza, mio malgrado, sto scegliendo la seconda opzione e devio in via San Barnaba. Ma non è giusto che sia io a cedere, se dall’altra parte c’è chi non rispetta le regole. E tutti i ciclisti sono a rischio".

"La fila – risponde il direttore generale del Policlinico di Milano, Matteo Stocco – è determinata dai dipendenti che accedono alla sede amministrativa, che apre alle auto alle 7.15. Al momento non sono disponibili alternative, ma confermiamo la nostra piena disponibilità a cercare una soluzione condivisa".

La donna continua a segnalare il caso e nelle scorse settimane ha postato il video anche sulla pagina Instagram di “Maledette biciclette milanesi“, che con ironia denuncia la situazione dei ciclisti nella giungla urbana.

"Io ho segnalato la situazione anche alla polizia locale, invano", aggiunge Castronuovo, che si è rivolta anche al consigliere comunale Marco Mazzei (Beppe Sala Sindaco), da sempre paladino della mobilità sostenibile. "Sostare o parcheggiare con auto lungo le ciclabili – commenta – è un comportamento che mette in pericolo chi sceglie di muoversi in bici. Io penso che, dopo la segnalazione del problema, si sarebbe dovuta trovare una soluzione in tempi rapidi, in particolare penso che la Direzione del Policlinico sarebbe dovuta intervenire sollecitando i dipendenti a rispettare le norme del codice della strada e la vita delle persone. Triste immaginare di dover scomodare la polizia locale per situazioni come questa, che sarebbero gestibili in altri modi".

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