"Seguita da un uomo in metrò: fate attenzione"

La ragazza ha chiesto aiuto a un dipendente di stazione e ha chiamato la polizia. Sui social ha diffuso la foto

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È stata seguita da uno sconosciuto sulla metropolitana, in pieno giorno. Per allontanare quella presenza molesta si è dovuta rifugiare nel “gabbiotto“ chiedendo aiuto al dipendente di stazione Atm il quale ha poi allertato la security. Poi la vittima ha chiamato la polizia. L’episodio risale alle 15 di domenica, stando a quanto racconta la stessa giovane sull’account Instagram di Milanobelladadio. La ragazza (che ha pure fotografato l’uomo) lo descrive così: "Di origine africana, alto 1,80, parla pochissimo italiano e un po’ meglio l’inglese". Si sarebbe avvicinato a lei per la prima volta alla stazione di Loreto, linea rossa, "mentre compravo l’acqua alle macchinette. Mi ha chiesto come mi chiamassi e di poter parlare un po’. Io gli ho risposto di no, dicendogli che dovevo andare e augurandogli buona giornata. Poi mi sono diretta al binario del treno in direzione Sesto". La ragazza precisa anche che in quel momento era al telefono con un’amica in videochiamata e che quindi era concentrata sullo schermo. Vedendo l’uomo di nuovo, sulla stessa banchina, non si è preoccupata più di tanto pensando che dovesse semplicemente prendere la metropolitana. E invece no. "Ero in piedi vicino alle porte e dopo due fermate l’ho visto accanto a me. Ho fatto finta di niente, sono scesa a Turro . Prima del tornello mi sono fermata tra la folla a cercare l’abbonamento e lui era sempredi fianco. Poi ha superato il tornello posizionandosi dietro di me. A quel punto gli ho chiesto se avesse intenzione di seguirmi ancora per tanto e mi ha risposto di sì, sorridendo. Gli ho detto che avrei chiamato la polizia e ha fatto finta di andarsene". A quel punto non se la sentiva però di restare sola, quindi "ho chiesto aiuto al dipendente Atm, professionale e gentile, che mi ha fatto entrare nel gabbiotto e ha chiamato gli agenti di stazione. Quel ragazzo si è materializzato di nuovo e, per tutto il tempo di attesa, circa 30 minuti, è stato fuori dalla cabina di vetro a meno di un metro di distanza a fissarmi. Ha continuato a farlo anche una volta arrivati gli agenti. Visto che non aveva documenti per poter proseguire con la denuncia, ho chiamato la polizia, che infine lo ha portato via per accertamenti. Sporgerò denuncia".

La riflessione finale: "Se fosse successo a un orario diverso e a una fermata senza dipendente di stazione presente, le cose sarebbero potute andare diversamente". Ma la ragazza punta il dito anche contro l’indifferenza: "Le persone attorno hanno sentito la conversazione tra me e quell’uomo ma nessuno ha chiesto se avessi bisogno di aiuto o ha provato a intervenire. L’unico modo per fermare queste persone è reagire. Io ho raccontato la mia storia perché spero serva a evitare altri episodi del genere".

M.V.

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