SIMONA BALLATORE
Cronaca

Scuola, in Lombardia persi 11.200 alunni. Superiori e sostegno: servono più prof

Il nodo del personale e i concorsi aperti, all’orale l’84% dei candidati. I sindacati: "No a tagli netti sulle primarie, tempo pieno da salvare". L’obiettivo è stabilizzare 13.500 insegnanti. Selezione ardua per Diritto

Gli studenti alle superiori saranno 7.600 in più. Più banchi vuoti negli altri gradi

Gli studenti alle superiori saranno 7.600 in più. Più banchi vuoti negli altri gradi

MIlano – A settembre tra i banchi della Lombardia si conteranno circa 11.300 alunni in meno alle elementari e 7.800 alle medie; aumenteranno gli studenti alle superiori, che saranno 7.600 in più. È partendo da questa fotografia che l’Ufficio scolastico e i sindacati si stanno incontrando per affrontare la partita dell’organico. "Siamo in attesa del decreto ministeriale e di capire quali saranno i criteri di distribuzione - spiega Massimiliano Sambruna, Cisl Scuola Milano –: nonostante il calo demografico, l’organico assegnato alla Lombardia è stato confermato. Tecnicamente, almeno sulla carta, rispetto allo scorso anno le scuole dovrebbero avere più respiro".

Serviranno però più docenti alle superiori che insegnanti alle primarie. "L’auspicio è che la ridistribuzione non sia così netta e che non si taglino troppi posti alla primaria, perché è vero che ci sono 11.300 alunni in meno, ma c’è sempre il tema del tempo pieno, da garantire", ricorda il sindacalista. Un tempo pieno che è stato scelto dal 59,6% delle famiglie lombarde quest’anno e dal 93% degli iscritti milanesi.

Cronica l’emergenza-sostegno: i concorsi aperti non saranno risolutivi. "Già in partenza ci sono meno candidati rispetto ai posti a disposizione – ribadisce Sambruna –. E anche per le altre materie non abbiamo ancora sicurezza sulle tempistiche. I candidati che sono stati ammessi all’orale non sono pochi, speriamo che le procedure si chiudano prima dell’avvio del prossimo anno scolastico". Guardando i dati lombardi sui concorsi, per la scuola dell’infanzia e la primaria si sono fatti avanti 11.280 candidati per 6.552 posti; per medie e superiori in 57.505 per 7.017 cattedre. Nella regione con il più alto numero di posti a bando (risultati permettendo, ci saranno 13.500 assunzioni a tempo indeterminato) rispetto ai 4.500 insegnanti di sostegno che si sarebbero voluti finalmente stabilizzati, solo 250 si sono presentati al concorso. Secondo il report ministeriale inviato a metà marzo e diviso per regione, per le selezioni alle scuole dell’infanzia e primarie, nei tre turni delle prove scritte si sono presentati in 6.795 (rispetto agli 8.174 iscritti) e sono stati ammessi alla seconda fase in 5.856, ovvero l’86,18%.

Ai test per le scuole secondarie, dei 30.974 partecipanti analizzati (che corrispondono al 74,94% degli iscritti) sono stati ammessi agli orali in 26.037, ovvero l’84,06%. La sfida si fa più dura per Scienze giuridiche-economiche (17 posti contesi da 1.605 aspiranti docenti) e Scienze motorie per le medie (3.253 candidati per 205 posti). Ci sono 56 posti per Inglese alle superiori e 2.120 sfidanti. Se, dati alla mano, la prova scritta è stata la meno selettiva degli ultimi anni in tutta Italia, e nei concorsi passati era la polemica sulle bocciature a tenere banco, già prima dell’orale interviene il ministero, con una nota, a difendere l’idoneità del test: "Sul livello di difficoltà sono state sollevate polemiche molto superficiali, basate su pochissimi quesiti. Le prove sono adeguate a selezionare i migliori".