
Il murale con Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano di aleXsandro Palombo alla caserma di via Amari, già deturpato in precedenza
La facciata di Palazzo Marino sarà illuminata con la scritta “All Eyes on Gaza“, come gesto simbolico di solidarietà nei confronti della popolazione civile palestinese e dei civili israeliani tenuti ancora in ostaggio a Gaza. Lo ha stabilito ieri il Consiglio comunale di Milano che ha approvato, non senza divisioni, l’ordine del giorno promosso da Europa Verde e sottoscritto da tutto il centrosinistra tranne dai Riformisti. Il documento è stato approvato con 25 voti favorevoli, 7 contrari, zero astenuti. Contrari, oltre ai gruppi del centrodestra, anche alcuni consiglieri della maggioranza come Daniele Nahum, esponente della comunità ebraica ("Noi siamo per il cessate il fuoco. Il tema è che ci dimentichiamo quello che ha fatto Hamas a Israele"), e Gianmaria Radice, entrambi dei Riformisti. La scritta segue la posa del lenzuolo bianco che il Comune ha esposto sabato aderendo alla campagna “50.000 sudari per Gaza“ per chiedere la fine dei bombardamenti e l’accesso al cibo nella Striscia. Azione che ha scatenato le polemiche della Comunità ebraica che ha chiesto al sindaco Giuseppe Sala l’esposizione di un drappo arancione per la liberazione degli ostaggi del 7 ottobre. "Dove sono gli ostaggi vivi? Dove i morti? Che iniziativa è stata presa per ricordare i fratellini Bibas?".
"Il Comune – scrive Riccardo Truppo, capogruppo di FdI – risponda subito alla proposta".
"Nessuno si permetta di dire che nel Pd o nella maggioranza ci siano antisemiti o odiatori di Israele – parole della capogruppo Beatrice Uguccioni –. Combattiamo da sempre l’antisemitismo ma nulla ci impedisce di condannare il governo di Netanyahu". "Noi condanniamo Hamas, sono loro che non riescono a condannare Netanyahu e a esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza", ha detto Francesca Cucchiara dei Verdi. Ancora tensione, poi, in via Amari, dove è stato vandalizzato di nuovo il murale in Memoria della Shoah con Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano realizzato fuori dalla caserma Montello. "Tracciata in grande – fa sapere l’artista aleXsandro Palombo – la scritta “genocidio“ e su Sami Modiano sono stati disegnati i baffetti di Hitler".
Red.Mi.