Screening di massa al via Carpiano risponde presente

Alla presenza del virologo Massimo Galli partita l’indagine epidemiologica Oltre 700 cittadini si sono prenotati per i test sierologici, l’obiettivo è 2.300

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I primi a sottoporsi al test sono stati due volontari della Protezione civile, Angela Mascellani e Franco Favini. Moglie e marito, 62 e 64 anni. "Crediamo sia la cosa giusta da fare, per noi e per la comunità", hanno detto. Così è iniziato, ieri alle 15 nel centro civico comunale, lo screening di massa per mappare la popolazione di Carpiano rispetto agli anticorpi del covid-19. L’indagine epidemiologica, coordinata dall’ospedale Sacco di Milano col noto virologo Massimo Galli, coinvolge in totale quattro Comuni lombardi. Carpiano è il secondo, dopo i dati già raccolti a Castiglione d’Adda. Seguiranno Vanzaghello e Suisio.

Lo screening riguarda la popolazione sopra i 12 anni, le adesioni sono volontarie. A Carpiano sono oltre 700 le persone che si sono già prenotate; l’obiettivo è raggiungere i 2.600, ma si potrebbe addirittura arrivare a screenare tutta la popolazione over 12 (3600 persone su poco più di 4mila abitanti complessivi), se le adesioni si confermeranno massicce. A differenza di Castiglione d’Adda, che si trova nella ex zona rossa del Lodigiano ed è stata tra le aree più colpite dal covid, nel piccolo comune a Sud di Milano l’epidemia di polmonite virale sembra essere stata molto più contenuta. La raccolta dei dati epidemiologici punta a stabilire analogie e differenze tra le realtà prese in esame. L’obiettivo generale dell’analisi, come ha spiegato il professor Galli, è "capire di più e studiare le dinamiche di diffusione del virus" anche per prepararsi ad un’ipotetica seconda ondata. I dati raccolti sinora, con l’esperienza di Castiglione, sembrano attestare che "la maggior parte delle persone che hanno gli anticorpi Igg è guarita, il numero di soggetti con anticorpi positivi e tampone positivo è esiguo – ha proseguito l’esperto -. Si tratta comunque di aspetti da verificare".

Lo screening si sviluppa su vari passaggi. Su tutti i volontari viene eseguito il test rapido, col prelievo di una goccia di sangue e il risultato che arriva in una decina di minuti. In caso di positività, gli accertamenti proseguono col prelievo venoso e il tampone naso-faringeo. Anche tra le persone risultate negative al test, alcune, scelte a campione, proseguiranno comunque i controlli, per consentire un confronto tra i risultati del test e quelli dei passaggi successivi.

Il sindaco di Carpiano Paolo Branca ha espresso soddisfazione per "un’iniziativa di carattere rigoroso e scientifico, la cui importanza va al di là dei singoli paesi coinvolti". A tenere a battesimo lo screening è stata anche Arianna Censi, vicesindaco di Città Metropolitana, che ha definito l’indagine "un esempio della forza e della qualità con le quali ripartire, dopo l’emergenza sanitaria. Negli ultimi tre mesi ho visto dolore e fatica, ma anche senso etico e di responsabilità".

La ricerca è resa possibile "sull’onda di donazioni, e non con un finanziamento di Ats", ha precisato Galli, che non ha mancato di ringraziare "specializzandi e collaboratori che hanno consentito di portare avanti il progetto".

All’iniziativa concorrono vari soggetti, fra i quali la multinazionale Synlab, incaricata di eseguire le analisi di laboratorio per i prelievi ematici e i tamponi.

Si conta di completare lo screening in due settimane, per passare poi agli altri Comuni-campione.

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