Scontri alla manifestazione Undici denunciati

Indagati dalla Digos sia militanti milanesi che in trasferta da Sondrio, Torino e Trento. Solidarietà agli agenti contusi: "Atti criminali"

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Nessun personaggio di primo piano, anche se alcuni di loro erano già noti alle forze dell’ordine. Qualche milanese sì, ma soprattutto militanti in arrivo da Sondrio, Torino e Trento. È il profilo degli undici anarchici denunciati dalla Digos per gli scontri avvenuti sabato sera durante il corteo non preavvisato per Alfredo Cospito tra i Navigli e la zona di Porta Romana: dovranno rispondere a vario titolo di danneggiamento, porto abusivo di armi improprie e violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

L’iniziativa, l’ennesima della campagna a favore dell’ideologo del Fai-Fri al 41 bis (andata in scena proprio nei minuti in cui il detenuto cinquantacinquenne veniva trasferito da Opera al San Paolo), ha preso il via alle 17 da piazza XXIV Maggio: sin dalle prime battute, i manifestanti si sono mostrati particolarmente aggressivi sia con la polizia sia con cameraman e fotografi (tenuti a distanza dal lancio di fumogeni e palloncini pieni d’acqua). In viale Bligny, a due passi dalla Bocconi, sono andati in scena i primi raid vandalici: coperti dai ragazzi in prima fila coi caschi integrali, dalla pancia del serpentone si sono staccati i devastatori, che hanno preso di mira prima una filiale della banca Crédit Agricole e poi le sedi di due agenzie immobiliari. Il corteo, preceduto solo da una generica mail anonima in Questura che parlava di un possibile percorso con destinazione corso Lodi, è stato bloccato dai reparti in assetto antisommossa all’angolo tra viale Sabotino e via Agnesi, proprio per mettere fine ai danneggiamenti in serie. A quel punto, gli anarchici si sono scagliati contro gli agenti, ma sono stati respinti con quattro cariche; costretti a ripiegare in via Altaguardia e da lì in via Giulio Romano, hanno recuperato durante la fuga pietre e materiale da cantiere poi lanciati contro le forze dell’ordine tra via Bellezza, via Vittadini e via Salasco.

Dopo un paio di chilometri, quel che era rimasto dei circa 400 partecipanti si è infilato in via Ascanio Sforza per raggiungere via Gola, uno dei "fortini" del movimento in città. Nel corso delle due ore ad altissima tensione, i poliziotti sono riusciti a fermare undici persone e ad accompagnarle in via Fatebenefratelli per identificarle e accertare le responsabilità di ciascuna; a valle degli approfondimenti investigativi, sono scattate le denunce. Sei gli agenti del Reparto mobile rimasti contusi e costretti a ricorrere alle cure mediche. A loro la solidarietà del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni: "Questa non è legittima manifestazione del pensiero, questi sono atti di criminalità e di violenza, inaccettabili, indegni e immotivati". "Con la speranza che questi delinquenti vengano fermati e puniti dalla magistratura, il Sap augura ai colleghi del III Reparto Mobile di Milano feriti negli scontri una pronta guarigione", il commento del segretario provinciale del sindacato di polizia Massimiliano Pirola. Di "terrorismo di piazza" ha parlato Valter Mezzetti della sigla Fsp, che a tal proposito ha chiesto anche che "si delinei un’apposita fattispecie che lo preveda e lo punisca severamente, e soprattutto che ci fornisca strumenti adeguati per intercettare eventi del genere, impedendoli prima della prossima guerriglia".

Nicola Palma

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