Schiaparelli, installati filtri d’aria anti-Covid

Parte la sperimentazione nel primo istituto superiore cittadino: i 52 depuratori sono stati posizionati nelle aule e nei laboratori

Migration

di Simona Ballatore

Filtri anti-Covid (e non solo) nella prima scuola superiore di Milano: la sperimentazione parte dall’istituto Schiaparelli-Gramsci di via Settembrini, che accoglierà i suoi studenti già da giovedì. I depuratori per l’aria dotati di filtro anti Sars-CoV-2 sono 52 e sono installati in tutte le aule, nei laboratori di informatica, in biblioteca e pure nella palestra. Il progetto pilota durerà tutto l’anno scolastico e nasce da un accordo fra Nanohub - la start-up italiana specializzata in nanotecnologie che li ha brevettati -, Città Metropolitana, la scuola milanese e la Dto, società italiana che opera nel settore della commercializzazione e assistenza tecnica di strumentazione scientifica. Alle spalle un protocollo d’intesa e soprattutto studi scientifici: l’efficacia del filtro è stata testata anche nel laboratorio di Elisa Vicenzi, capo dell’Unità di Patogenesi Virale e Biosicurezza dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

"Il filtro si compone di un reattore fotocatalitico e di un tessuto antibatterico e antivirale, non viene rilasciato nulla nell’ambiente - spiega Stefano Perboni, ceo di Nanohub -, funziona in presenza di persone, ricambia l’aria di continuo e non trattiene ma disgrega la carica virale e batterica presente e le sostanze inquinanti". In soli 10 minuti è in grado di inattivare il 98,2% della carica virale infettiva del Sars-Cov-2 in una stanza, in 20 minuti di oltre il 99,8%: ogni mezz’ora l’aria è completamente ripulita. Della manutenzione (minima, c’è solo un filtro da pulire) si occuperà la stessa Nanohub, che curerà anche la ricerca: dei questionari validi a livello internazionale - anonimi - verranno sottoposti al personale e agli studenti per tracciare anche l’andamento di eventuali raffreddori e problematiche respiratorie. Accanto ai depuratori dell’aria verranno installati nelle prossime settimane anche sensori per monitorare la qualità dell’aria. "È una tecnologia che si aggiunge ai protocolli di sicurezza che applicheremo in modo rigoroso - spiega la preside, Loredana Leoni - i nostri 700 studenti (32 classi divise in 41 gruppi, ndr) dovranno mantenere la mascherina anche al loro posto. Partecipiamo volentieri a questa sperimentazione, che farà anche parte di un progetto didattico più articolato su educazione civica e ambiente, coinvolgendo gli studenti e le diverse discipline".

Città Metropolitana conta - alla luce dei dati - di estendere poi il progetto pilota, anche andando oltre l’emergenza Covid. "Metteremo a disposizione di tutti i risultati - sottolinea Roberto Maviglia, consigliere delegato all’Edilizia scolastica -. Se nelle scuole nuove c’è un’attenzione alla ventilazione meccanica controllata per il ricambio dell’aria, le nuove tecnologie possono offrire valide alternative anche per le strutture più storiche, affrontando il tema dell’inquinamento indoor per il benessere degli studenti e del personale". I depuratori sono stati dati in comodato d’uso gratuito. Si calcola che per una scuola di media grandezza, come lo Schiaparelli, l’investimento si aggirerebbe sulle 4050mila euro.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro