
Ramy Elgaml è morto il 24 novembre per le ferite riportate nell'incidente con lo scooter guidato da un amico e inseguito dai carabinieri: c'è stato un contatto tra la moto e la Giulietta che ha provocato lo schianto? La tragedia ha scatenato una violenta rivolta al quartiere Corvetto
Milano - E' passato quasi un mese dalla notte del 24 novembre. L'ultima notte di Ramy Elgaml, il diciannovenne egiziano morto dopo una corsa di otto chilometri in sella a un TMax per scappare con l'amico Fares Bouzidi da un alt dei carabinieri in zona corso Como. Inizialmente, la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale, iscrivendo nel registro degli indagati il vicebrigadiere di 37 anni al volante della prima Giulietta inseguitrice e il ventiduenne tunisino che guidava lo scooter. Poi sono stati coinvolti negli accertamenti investigativi altri due militari, indagati per favoreggiamento e depistaggio con l'accusa di aver fatto cancellato un video a un testimone. Tutto ruota attorno a un possibile contatto tra i due veicoli nella fase finale dell'inseguimento, anche se la relazione finale della polizia locale ipotizza che l'urto possa essere avvenuto anche in un momento precedente, prima dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, e che di conseguenza non abbia avuto effetto sulla successiva scivolata del TMax. Ecco cosa sappiamo finora.