Scala chiusa, gli artisti tornano in cassa

Accordo tra Meyer e i sindacati: tutti a casa fino alla vigilia di Sant’Ambrogio. La Rai: noi al fianco del teatro

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di Nicola Palma

I lavoratori della Scala resteranno a casa fino al 6 dicembre. La decisione, prevedibile visto il lockdown, è stata ufficializzata ieri, nel corso di una videoriunione tra il sovrintendente Dominique Meyer e i delegati sindacali: il teatro riattiverà il Fondo integrativo salariale (Fis), l’ammortizzatore sociale alternativo alla cassa integrazione, fino a un massimo del 100% dell’orario di lavoro per tutte le categorie professionali (dai 319 artisti ai 136 impiegati tecnico-amministrativi, dai 324 operai ai 97 "intermittenti"). Come stabilito dall’accordo già sottoscritto in primavera, il Piermarini garantirà la cifra necessaria per coprire la differenza tra l’ammontare del Fis (che ha un tetto di mille euro) e la quota dell’80% dell’abituale stipendio. "Abbiamo condiviso questa scelta – fa sapere Paolo Puglisi della Slc-Cgil –. Ora è il momento di stare a casa ed evitare rischi, per poi ripartire e portare in alto il nome della Scala". Detto questo, è probabile che una parte degli artisti, a cominciare dai ballerini, rientri prima al Piermarini per riprendere gradualmente l’attività, in vista del trittico di serate previste per il prossimo mese.

Sì, perché i vertici di via Filodrammatici, pur rinunciando a malincuore all’opera Lucia di Lammermoor per la Prima, hanno comunque intenzione di organizzare un Galà del canto a Sant’Ambrogio: "Il prossimo 7 dicembre la Scala non resterà in silenzio – il post di ieri sulla pagina Facebook del teatro –. Stiamo lavorando per realizzare un grande concerto diretto dal maestro Riccardo Chailly, con la partecipazione delle masse artistiche del teatro e dei più importanti artisti che da tutto il mondo verranno a Milano a testimoniare che la tradizione non si interromperà neanche quest’anno". Un piano rilanciato ieri da Meyer, in contatto con i big della lirica per mettere in piedi un evento degno di una Prima. Anche perché lo spettacolo, così come il Galà del ballo del 15 e il Concerto di Natale del 22, verrà trasmesso dalla Rai.

"Saremo assieme al maestro Riccardo Chailly, all’orchestra e ai grandi interpreti che calcheranno il palcoscenico di uno dei teatri più importanti del mondo, perché la grande musica deve andare avanti, e la Rai, nello spirito del servizio pubblico, deve continuare a portarla nelle case di tutti gli italiani", hanno sottolineato in una nota congiunta Marcello Foa e Fabrizio Salini, rispettivamente presidente e amministratore delegato della tv pubblica.

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