Scacco al disagio giovanile Oratori, record di presenze Un piano contro isolamento e dispersione scolastica

In Lombardia sono 2.300, il 40% di tutta Italia. Patto tra Odielle e Regione Lombardia. Quattro aree di intervento: aggregazione, attività fisica, formazione e si sperimenta l’autonomia.

Scacco al disagio giovanile  Oratori, record di presenze  Un piano contro isolamento  e dispersione scolastica

Scacco al disagio giovanile Oratori, record di presenze Un piano contro isolamento e dispersione scolastica

di Simona Ballatore

Centocinquanta progetti per prevenire il disagio giovanile e la dispersione scolastica, partendo dagli oratori e dalla loro diffusione capillare in un territorio che ne conta oltre 2.300, ovvero il 40% degli oratori di tutta Italia. Il piano si chiama “Giovani in Cammino“, si sviluppa lungo quattro assi e ha il sostegno di Regione Lombardia, che per ogni singola azione progettuale realizzata dalle parrocchie per i giovani dai 14 ai 25 anni dà un contributo di 3.750 euro (a fronte di seimila euro di spese rendicontate). "Da tanti anni l’istituzione politica regionale riconosce il valore sociale degli oratori e i benefici che portano alla comunità – spiega don Stefano Guidi, coordinatore Odielle –. Il Covid ha generato una situazione per certi versi inedita. Nella fase acuta tutte le agenzie educative hanno sofferto, a partire dalle scuole, perché non era possibile praticare attività. Ma questa ’fatica’ non ha generato dimenticanza, è rimasto un tessuto di relazioni di vicinato, di attenzione e cura". Al punto che, una volta alleggerite e venute meno le restrizioni, la maggior parte degli oratori ha visto aumentare le presenze. "Siamo ancora nella fase del Post-Covid, chi opera in ambito educativo vede gli effetti, ma si cerca di reagire in modo costruttivo e propositivo per accompagnare situazioni di maggiore fatica. Crescono i numeri di chi frequenta gli oratori anche perché aumenta il bisogno. Come aumentano pure le richieste di aiuto. Chiedono socialità i nostri ragazzi". Andando oltre alla medicalizzazione. "Non si aprono sportelli psicologici in oratorio, per quelli ci sono i servizi sul territorio e si indirizzano le persone se necessario. La risposta non è sempre la terapia", continua don Guidi.

La sfida è anche quella di giocare d’anticipo. Di qui l’idea di sviluppare interventi dedicati a diverse aree tematiche per stimolare l’aggregazione giovanile, ripartendo dalla tradizione degli oratori, ma ripensando e ridisegnando anche il sistema educativo delle parrocchie a partire dall’ascolto dei giovani, che hanno più sofferto due anni di isolamento e attività a singhiozzo. "In questo contesto gli oratori rappresentano più che mai un ponte fra la strada e la Chiesa, uno strumento pastorale rivolto a tutti i giovani chiamato a conoscere ed approfondire vecchie e nuove forme di disagio", spiegano dalla Diocesi di Milano. Al lavoro ci sono Odielle (Oratori Diocesi Lombarde) e Regione Lombardia (Assessorato allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione). Quattro le linee progettuali: “Giovani Insieme“ volto a sviluppare l’aggregazione; “ Giovani In campo“, che intende valorizzare lo sport come strumento generativo di valori; “Giovani In formazione“, per attivare percorsi formativi di orientamento e “Giovani Indipendenti“, attraverso il quale si fanno sperimentare a 20-30enni forme nuove quotidiane e comunitarie di autonomia, anche dal punto di vista abitativo, accompagnando nel primo distacco dalla famiglia. Così tra il Gentilino e la Darsena, nel cuore della movida e tra le case occupate, c’è chi punta sullo sport: 18 squadre tra calcio, pallavolo, ciclismo, scacchi (dell’anno scorso si organizza anche un tour ciclabile da Milano e Roma lungo la via Francigena), con 300 tesserati; nelle parrocchie Maria Regina e Sant’Andrea, a Pioltello, nel terzo comune in Italia per numero di stranieri, si potenzia il post-scuola, in collaborazione anche con l’istituto comprensivo della zona, pensando in particolare ai ragazzi delle scuole medie, spesso più fragili.

L’obiettivo è anche ingaggiare i giovani maggiorenni nella progettazione, in modo da coinvolgerli anche dal punto di vista professionale. "Il bando regionale “Giovani In cammino“ ha generato una grande storia di impegno giovanile, un impegno messo a disposizione per il bene della società - conclude don Stefano Guidi -. Pensiamo che queste storie di vicinanza e quotidianità debbano essere raccontate per generare fiducia, entusiasmo e speranza. Sono i giovani lombardi che sfuggono spesso alle indagini statistiche e non fanno notizia. Ma fanno la differenza nella vita di molti".

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