Daniela Santanchè accusata di truffa allo Stato: perché il processo è stato “congelato” per diversi mesi

La giudice milanese ha chiesto alla Cassazione di decidere se il procedimento sarà svolto a Milano, come vuole l’accusa, oppure a Roma, come chiede la difesa

Daniela Santanchè, ministro del Turismo e senatrice di Fratelli d'Italia

Daniela Santanchè, ministro del Turismo e senatrice di Fratelli d'Italia

Rimarrà congelato per diversi mesi – probabilmente almeno cinque – il processo che vede accusata la ministra del Turismo Danielà Santanchè per truffa aggravata ai danni dell’Inps. Il motivo è che la giudice milanese di primo grado Tiziana Gueli ha sottoposto la questione di competenza territoriale alla Corte di Cassazione: il punto è capire se il procedimento dovrà attuarsi a Milano, come vorrebbe l’accusa, oppure a Roma, come ha chiesto la difesa. 

Il processo riguarda il cosiddetto caso Visibilia. La ministra di Fratelli d’Italia è accusata insieme ad altre quattro persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, di aver percepito indebitamente 126.468 euro dall’Istituto nazionale di previdenza sociale durante il periodo pandemico che va dal 2020 al 2022. Secondo i pubblici ministeri, due società del gruppo fondato da Santanchè – Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria – avrebbero chiesto e ottenuto la cassa integrazione in deroga per 13 dipendenti mentre in realtà questi ultimi avrebbe continuato a lavorare durante il Covid-19.

In ambito processuale, dato che la cassa integrazione fu pagata direttamente ai dipendenti, si dovrà dirimere anche se l’ipotesi di reato riguardo 13 truffe autonome oppure un’unica truffa a consumazione prolungata. In una relazione della Guardia di finanza depositata tempo fa al pubblico ministero Marina Gravina e all’aggiunto Laura Pedio era emerso come la mossa di ricorrere alla cassa integrazione sarebbe stata architettata da Dimitri Kunz D’Asburgo, il compagno della senatrice di Fratelli d’Italia, e da Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie di Visibilia Group, fondato da Santanchè e dal quale la ministra è uscita due anni fa. Per le Fiamme Gialle dalle conversazioni tra due viene a galla la loro “consapevolezza” dello schema “illecito” adottato.