
Dopo la virata su Milano il Comune sospende l’accordo di programma per la costruzione dell’impianto. Il sindaco Squeri: società intenzionata a realizzare nell’area un polo sportivo. Curci: persi tempo e risorse.
Dopo la netta virata di Milan e Inter su Milano, il Comune di San Donato ha deciso di sospendere l’accordo di programma per la costruzione del nuovo stadio del Diavolo nell’area San Francesco. La scelta di congelare l’iter tecnico-burocratico legato al progetto presentato dai rossoneri all’Amministrazione Squeri è stata condivisa da tutti i soggetti coinvolti: Comune di San Donato, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Fs sistemi urbani, Rete ferroviaria italiana e la società Sportlifecity-Milan, proprietaria del comparto San Francesco. Durante l’ultima riunione che ha chiamato a raccolta questi soggetti "si è valutato di sospendere la procedura in corso - fanno sapere dal Comune -, anche nell’ottica di valutare eventuali sviluppi alternativi del progetto".
"Per noi rimane fondamentale - osserva il sindaco Francesco Squeri - prevedere per l’area San Francesco uno sviluppo di qualità, dalla forte connotazione sportiva. In questo senso, abbiamo avuto conferma da parte del Milan che, qualora dovesse andare avanti l’ipotesi dello stadio a Milano, resterebbe comunque vivo un loro interesse su San Donato. In particolare, sarebbero intenzionati alla realizzazione di un polo sportivo destinato al settore giovanile e a quello femminile". "Un eventuale sviluppo di questo tipo - prosegue - ci vedrebbe favorevoli in quanto valorizzerebbe un’area attualmente fonte di criticità dal punto di vista della sicurezza. Con piacere abbiamo registrato da parte di Rfi e Fs Sistemi Urbani l’interesse a partecipare all’Accordo di programma anche in caso di rimodulazione del progetto".
Benché fosse nell’aria, la notizia della (temporanea) interruzione della procedura ha suscitato varie reazioni. "A quando le dimissioni di sindaco e giunta, con scuse pubbliche ai cittadini di San Donato Milanese? - è l’affondo di Gina Falbo, consigliera comunale di minoranza -. Dopo 3 anni in cui hanno tenuto una città al palo pensando unicamente allo stadio, ora sospendono l’accordo di programma che qualche mese fa, su nostra richiesta, si erano rifiutati di sospendere". Insieme a Gianfranco Ginelli (Pd), Gina Falbo (Insieme per San Donato) ha presentato, per approfondire la questione, un’interrogazione e una mozione da discutere con urgenza.
A detta di Innocente Curci, del comitato "No stadio a San Donato", "si è perso del tempo e sono state consumate risorse per stare dietro ad un ‘sogno americano’. Tempo e risorse che avrebbero potuto essere destinate ad altro". "Ci chiediamo ora quali siano i prossimi passi - aggiunge una collega del comitato, Iris Balestri - perché, al di là di un comunicato stampa, si continua a non informare adeguatamente la cittadinanza". I favorevoli allo stadio sperano invece che la partita non sia chiusa e ci siano ancora i margini per realizzare l’arena del Milan a San Donato.