MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Sala e Schlein d’accordo sul salario minimo "Ma politica milanese poco premiata dal Pd"

Prima la stoccata, poi la difesa del primo cittadino: sbagliato giudicare la segretaria già dalle prime elezioni

Sala e Schlein d’accordo sul salario minimo  "Ma politica milanese poco premiata dal Pd"

Sala e Schlein d’accordo sul salario minimo "Ma politica milanese poco premiata dal Pd"

di Massimiliano Mingoia

Elly Schlein e Beppe Sala alla Festa dell’Unita all’ex Macello di viale Molise. Non un dialogo ma due interventi in successione per dimostrare che l’asse tra la segretaria del Pd e il primo cittadino non iscritto ai dem, ma sempre vicino al partito, è saldo. Schlein arriva in serata alla kermesse del partito, saluta i tanti militanti presenti, non risponde alle domande dei cronisti e si accomoda sul palco al fianco dei segretari uscenti milanese e lombardo dei dem, Silvia Roggiani e Vinicio Peluffo. Sala, invece, all’ingresso della Festa è già pronto a dare qualche "consiglio" alla segretaria. Il salario minimo è una battaglia che convince il sindaco? "Assolutamente sì – sottolinea lui –. Magari se lo dico io posso essere convincente avendo lavorato tanti anni nel privato e capendo cos’è il tema del lavoro. Rispetto al lavoro bisogna parlare di salari, di sicurezza, se ci sono tentazioni di andare a ripensare con un referendum il jobs act per me è sbagliato, non guardiamo indietro, guardiamo avanti".

In sintesi, sì al salario minimo, no al referendum sul jobs act. Sala aggiunge che "il dibattito che c’è in corso sulle elezioni europee mi piace poco. Sembra da Champions League chi gioca e chi vince, ma si parla poco di programmi. Consiglio alla Schlein di ragionare in casa sua, di non parlare e di non ascoltare richiami e richieste perché si parla solo di candidature del centrosinistra, mentre il centrodestra viene lasciato tranquillo. Credo che sia profondamente sbagliato che il destino di un segretario dipenda dall’andamento delle prime elezioni".

E, dal palco, il sindaco lancia una stoccata ai precedenti segretari del Pd: "La politica milanese non è stata quasi mai premiata dal partito della Schlein". E ancora, un consiglio: "Bisogna essere assatanati nel voler vincere. Per il nostro Paese".

A chiudere la serata ci pensa la Schlein, dal palco, con un comizio finale: "La prima questione è difendere la sanità pubblica contro i tagli portati avanti dalla premier Giorgia Meloni. È lo dico da una regione come la Lombardia. La lezione amara della pandemia dovrebbe insegnarci qualcosa".

Ma facciamo un passo indietro. La giornata milanese della segretaria del Pd inizia a metà pomeriggio alla rassegna Fuoricinema alla Biblioteca degli Alberi. La segretaria dem, intervistata dal comico Giovanni Storti, guarda con ottimismo al futuro ("Il Pd al Governo? Succederà, con calma e pazienza succederà. Dateci una mano") e da Milano preannuncia una battaglia ambientalista: "Il centrosinistra ha sbagliato a non fare quando stava al Governo una legge contro il consumo di suolo, perché abbiamo cementato e asfaltato troppo in questi anni. Sarà uno degli impegni che porteremo avanti in Parlamento. Abbiamo già pronta la legge".

Parole che, pronunciate a poche decine di metri dai grattacieli di Porta Nuova, approvati dal centrodestra quando era al governo della città ma in seguito elogiati anche dai sindaci meneghini targati centrosinistra (Pisapia e Sala), fanno una certa impressione. Ma qual è lo stato attuale reale dei rapporti tra Schlein e Sala? La segretaria dem e il sindaco si sono visti di persona in non molte occasioni negli ultimi mesi. Il primo saluto dopo la vittoria congressuale di Elly si è verificato durante il corteo della Festa della Liberazione il 25 aprile, poi i due si sono visti un paio di volte nell’ufficio del primo cittadino in Comune quando la numero uno del partito è passata da Milano. Da Palazzo Marino, però, raccontano che Schlein e Sala si sentono abbastanza spesso al telefono o con messaggi su WhatsApp ma l’impressione è che i primi mesi di mandato della nuova guida dei democratici non abbiano entusiasmato il primo cittadino milanese. Sala, manager che ha scelto la politica, ha un approccio pragmatico ai dossier politici e la visione ideologica di certi esponenti della sinistra-sinistra non coincide con la sua. Il sindaco, in ogni caso, non sottovaluta la ventata di novità portata dalla vittoria della giovane Schlein sul più maturo e navigato Stefano Bonaccini al congresso del Pd e attende il risultato delle Europee prima di sbilanciarsi sulla linea politica della segretaria.