MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Rogo di via Fra Galgario: "L’anziana si è salvata scappando sul retro. Ha respirato aria pulita"

La donna di 89 anni che viveva al quinto piano è stata dimessa ieri "Si è chiusa in bagno, ha aperto la finestra e ha aspettato i soccorritori". La testimonianza della custode storica. "Il fumo era dall’altro lato".

Rogo di via Fra Galgario: "L’anziana si è salvata scappando sul retro. Ha respirato aria pulita"

Rogo di via Fra Galgario: "L’anziana si è salvata scappando sul retro. Ha respirato aria pulita"

"La signora del quinto piano si è salvata aprendo la finestra del bagno affacciata sul cortile interno. Ha chiuso la porta e ha messo la testa fuori, dalla parte opposta rispetto alla colonna di fumo". A raccontarlo è Liliana Tosti, pensionata che per 25 anni è stata la custode di via Fra Galgario 8, il palazzo in zona Gambara dove venerdì è divampato un incendio che ha ucciso tre persone: Silvano Tollardo, di 66 anni, la moglie Carolina De Luca, di 63, e Antonio, il loro figlio di 34 anni. I tre, che abitavano al terzo piano, non hanno avuto scampo e sono morti soffocati dalle esalazioni tossiche sprigionatesi dal rogo, partito nell’officina affacciata sulla strada attorno alle 19.30. Gli alloggi al primo e al secondo piano erano vuoti, così come gli altri di quella scala. Eccetto un appartamento al quinto piano, abitato da una 89enne. Che a quanto pare si è salvata riuscendo a respirare “aria pulita“. "La signora sta bene. Non ci siamo ancora sentite direttamente ma mi sono informata sul suo stato di salute – sottolinea Liliana Tosti –. Ho saputo che si è salvata chiudendosi in bagno: ha messo la testa fuori dalla finestra, sul retro, e ha aspettato l’arrivo dei soccorsi". Poi è stata accompagnata in codice giallo all’ospedale San Carlo (gli altri feriti sono il titolare dell’officina, di 39 anni, portato al Policlinico in codice giallo lievemente ustionato e dimesso dopo poche ore, una donna di 68 e un uomo di 56, trasportati in codice verde all’ospedale San Giuseppe).

In base a quanto appreso dal Giorno, l’anziana è stata dimessa ieri. Non è potuta rientrare nell’appartamento, che è inagibile (non è stato completamente distrutto dall’incendio ma è pieno di fuliggine) ed è sotto sequestro. A sua disposizione, apprendiamo, la proprietà del palazzo ha messo una stanza d’albergo ma la signora ha preferito essere ospitata da parenti. Sabato sera, prima delle dimissioni, la Protezione civile del Comune ha accompagnato un familiare della donna a raccogliere alcuni effetti personali.

Il quartiere è ancora sotto choc. "I Tollardo erano persone splendide – ripetono i vicini –, Antonio era molto legato ai genitori". Si era laureato in Scienze e tecnologie alimentari all’Università Statale e lavorava per l’azienda Mipharm da poco più di un anno. Il padre, stando a quel che riferiscono i conoscenti, era in pensione da qualche anno dopo aver lavorato come netturbino e autista di pullman. La madre era casalinga "e da un po’ di tempo non usciva più di casa, per problemi di salute". Per loro sono comparsi mazzi di fiori all’ingresso dello stabile diventato trappola mortale. I loro corpi sono stati trovati riversi a terra, nel corridoio, con i volti neri di fuliggine. I vigili del fuoco li hanno consegnati ai soccorritori del 118 che hanno provato a rianimarli in cortile. Ma non c’era più nulla da fare. Verosimilmente sono stati colti di sorpresa dal fumo e non è escluso che il 34enne abbia cercato di aiutare i genitori, compromettendo irrimediabilmente la possibilità di salvarsi la vita. I tre potrebbero anche aver pensato fosse più sicuro restare in casa. Ma in poco tempo l’aria è diventata irrespirabile e sono morti soffocati dalle esalazioni tossiche.