
Ricorso collettivo contro l’ondata di sfratti annunciata da Aler, che nei mesi scorsi ha inviato circa mille lettere agli inquilini dei propri stabili, inquilini che, a vario titolo, non avrebbero più diritto alla casa.
È ormai guerra dichiarata da parte della Libas, l’associazione consumatori di Rozzano, contro Aler, per tutelare chi in una casa popolare ci vive ormai da venti o trent’anni e avrebbe acquisito il diritto al riscatto.
Un’operazione che riguarda non solo i cittadini rozzanesi che vivono nel quartiere popolare più grande d’Italia - conta oltre seimila alloggi - ma anche quelli di Cesano Boscone, di Corsico e di molti altri comuni dell’hinterland milanese.
"Per aderire all’iniziativa – spiega Francesco Belluscio (nella foto), presidente dell’associazione consumatori Libas – servono una serie di documenti che vanno dal contratto originale d’affitto, ai bollettini pagati che riportino la dicitura “Affitto o riscatto“. Vogliamo anche ribadire e rilanciare la questione sollevata presso il ministero dello Sviluppo economico, titolare di un contodeposito con oltre un miliardo di euro dovuti propri ai prelievi del fondo Gescal ed ancora non utilizzati, divisi per regioni, tra cui la Lombardia che avrebbe una dotazione di ben 81 milioni".
Belluscio punta l’indice anche sull’annunciato piano del sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti, sulla rigenerazione urbana del centro cittadino e sulla richiesta, inviata al Governo Draghi, di riconoscere uno “Status speciale“ per Rozzano, che sul proprio territorio possiede la maggior concentrazione di alloggi popolari in tutta Italia.
"Tutto questo – spiega – non può esulare dal diritto degli inquilini sul riscatto degli stessi alloggi, costruiti con il contributo dei lavoratori sin dall’inizio della costituzione del Fondo Gescal, e parliamo degli anni Sessanta e Settanta, dopo la cancellazione di Ina-Casa. Ricordo inoltre che c’è chi ha versato negli anni Settanta cinquemila lire per chiudere la pratica e ottenere il riscatto, senza mai aver ricevuto nessuna risposta".
Nel frattempo le molte famiglie che oggi non rientrano più nelle fasce Isee per avere un alloggio a canone agevolato hanno ricevuto, oltre alla lettera di Aler, anche l’aumento del canone di locazione.
Massimiliano Saggese