Ricorsi No Vasca: sentenza rinviata di altri due mesi

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Gli abitanti del Supercondominio di via Papa Giovanni XXIII e gli attivisti del comitato “No Vasca” dovranno attendere ancora due mesi per avere le sentenze sui loro tre ricorsi, presentati al Tribunale superiore delle acque pubbliche, contro la costruzione della vasca di laminazione. La conclusione dell’ormai lungo iter delle istanze è stata fissata per mercoledì 23 marzo, per un ennesimo rinvio: gli attivisti speravano che mercoledì scorso, il 26 gennaio, fosse la data decisiva, dopo gli altri rinvii nel corso degli ultimi due anni. Nonostante questo, per gli attivisti non si tratta di un respingimento dei loro ricorsi ma della fase decisiva per le disposizioni sulla Via, la Valutazione d’impatto ambientale sulla salute dei residenti dei caseggiati: "Dai nostri avvocati abbiamo appreso sia del rinvio al 23 marzo sia della conclusione della fase istruttoria – spiega Matilde Minella, portavoce del Comitato “No Vasca” –. Il Tribunale entrerà nel merito delle valutazioni di impatto ambientale; abbiamo ancora una breccia di speranza. Avremo le tre sentenze ai ricorsi su Via, progetto definitivo ed esecutivo".

Intanto, al presidio di ieri mattina nel parchetto pubblico di via Papa Giovanni, con vista sull’invaso artificiale in costruzione per contenere le acque del fiume Seveso quando è in piena, gli attivisti hanno manifestato ancora una volta la loro preoccupazione per gli alti livelli di inquinamento dell’aria sotto le finestre del civico 43: "Stiamo vivendo ancora disagi per i livelli alle stelle di Pm 2.5 e di Pm 10. I lavori del cantiere della vasca sulle nostre vite continuano a essere impattanti" concludono i “No Vasca”.

Giuseppe Nava

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