
Solo a Milano sono almeno 200 i ricercatori in attesa di stabilizzazione divisi tra Besta, Policlinico e Istituto Tumori. Alcuni sono precari da 25 anni e l’approvazione della norma era stata per loro una luce in fondo al tunnel. Solo che il traguardo dell’agognato posto fisso, a causa di ritardi e lentezze delle strutture, non è stato ancora raggiunto. Ieri i lavoratori precari della ricerca pubblica si sono riuniti in presidio davanti all’Istituto Neurologico Carlo Besta con la Fp Cgil di Milano, per chiedere "dignità e stabilità". Il messaggio è riassunto sui cartelli esposti davanti ai passanti: "Il precariato uccide la ricerca".
Dopo 25 anni di precariato, per qualcuno, con una media di 15 anni per le lavoratrici e i lavoratori della ricerca pubblica, spiega la Cgil, "una volta approvata la norma che ne permetteva la stabilizzazione, non bisognava aspettare un minuto in più per le stabilizzazioni delle ricercatrici e dei ricercatori precari. Invece da mesi aspettiamo che una convocazione e un tavolo per stabilizzare il personale". In presidio ricercatori con decine di anni di precariato alle spalle, stanchi di aspettare la stabilizzazione. Sono ricercatori che resistono e continuano a puntare le loro carte sull’Italia, mentre tanti loro colleghi hanno fatto i bagagli e sono andati all’estero.
Hanno portato la loro solidarietà anche i consiglieri regionali Paola Pollini (M5s) e Pierfrancesco Majorino (Pd). "Non avremmo voluto questo presidio – spiega Alberto Motta, segretario generale della Fp Cgil di Milano – avremmo voluto che le stabilizzazioni fossero arrivate in modo lineare. Una ricerca precaria è un’assurdità inaccettabile. Un lavoro pubblico di qualità significa anche servizi migliori per i cittadini. Anche per questo il 17 novembre saremo in sciopero". Una svolta positiva potrebbe arrivare a breve, perché nei prossimi giorni sono stati fissati incontri sindacali con le tre strutture che assorbono i circa 200 (in Italia sono complessivamente 1800) ricercatori precari milanesi. Un centinaio lavorano al Policlinico. Gli altri sono divisi equamente fra Besta e Istituto Tumori.
«Dopo anni passati nel sottobosco dei contratti atipici - spiega il coordinatore Fp Cgil nazionale Alberto Evangelista - il contratto sarà un validissimo strumento per valorizzare il personale della ricerca perché contiene possibilità di valorizzare la posizione dei ricercatori sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista normativa". Una battaglia sostenuta anche dal segretario generale della Cgil di Milano, Luca Stanzione: "Ricerca e precarietà sono un binomio che hanno lasciato indietro questo Paese, questa mobilitazione guarda al futuro, cerca di rispondere alle fragilità del nostro tempo".
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