Rho, il pestaggio del compagno davanti al professore finisce su Internet

In uno dei video su Telegram l’episodio avvenuto al Clerici di Rho a giugno. La preside: "Non avrei mai immaginato potesse accadere". Sei ordinanze di custodia cautelare

L'intervento dell'insegnante nel video su Telegram

L'intervento dell'insegnante nel video su Telegram

Rho (Milano) - «Rissa, rissa!» , incitano i compagni. "È ammutolito, non risponde", aggiungono. Corporatura robusta, fare minaccioso, il bullo immobilizza in un angolo dell’aula il suo compagno di classe. Lui cerca di capire, "Ma ti ho fatto qualcosa? Cosa vuoi? Dai basta, sto parlando con lui" (riferendosi a un altro compagno), visibilmente spaventato e con la testa china. Il bullo diventa subito violento: due sberle sulla schiena, ceffoni in faccia, pugni in testa, stretta al collo. Solo a quel punto un professore interviene, i compagni urlano: "Prof lasci stare".

Il pestaggio riprende, poi il docente riesce ad allontanare il bullo che torna al suo posto, sorridente e fiero per quello che ha fatto. È quanto mostra il video caricato su Telegram da un compagno del “picchiatore“ e in poco tempo ha avuto 100mila visualizzazioni. Non era la prima volta che succedeva al Centro di formazione professionale “Fondazione Clerici“ di Rho. Le violenze avvenivano in classe e in cortile. Ma anche fuori dalla scuola. Le vittime venivano apostrofate con termini come “gay” e “handicappato”.

Dopo mesi di indagini ieri mattina i carabinieri di Corsico, coadiuvati dai comandi di Rho, Abbiategrasso e Sesto San Giovanni, coordinati dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, hanno notificato a sei sedicenni residenti nell’hinterland un’ordinanza di custodia cautelare per atti persecutori, diffusione di riprese e registrazioni fraudolente e lesioni personali aggravate. Sono accusati di aver pesantemente bullizzato e malmenato almeno due loro compagni di scuola.

Le indagini erano iniziate a ottobre 2021 dopo la denuncia della famiglia della vittima, uno studente di 16 anni. In un altro video fatto nelle vicinanze della scuola di via Villafranca, il pestaggio è ancora più violento, tutti guardano, incitano a "spaccagli la testa", solo una studentessa si mette a urlare e chiede aiuto. «Appena ho visto il video della brutale aggressione in aula sono intervenuta con l’espulsione dello studente responsabile e la sospensione del compagno di classe che aveva fatto la ripresa - dichiara la dirigente scolastica Patrizia Cutrignelli –. Ho chiesto subito spiegazioni agli studenti, ai loro compagni di classe, ho ascoltato le loro famiglie".

Ma non è tutto: "Mi sono messa a disposizione dei carabinieri di Cornaredo per consentire loro di svolgere le indagini. Spero che questa vicenda adesso non etichetti negativamente la nostra scuola. È successo non lo nascondo, mi ferisce, ma facciamo anche tanti progetti virtuosi". La dirigente dice di aver appreso ieri pomeriggio dai giornalisti la notizia delle misure cautelari nei confronti dei sei minorenni. "Sapevo che le indagini erano ancora in corso, nessuno mi ha informata dei provvedimenti presi dalla Procura". Prova a ricostruire quei giorni e quelli successivi al video: "Io non conosco il mondo dei social, sono stati alcuni studenti a farmi vedere il video che era stato postato su Telegram e a inviarmi uno screenshot con il numero di visualizzazioni, ma poi in tempo zero il video è sparito dal social".

"Purtroppo nel frattempo era stato condiviso anche nelle chat e in poche ore lo avevano visto centinaia di persone. Dopo quel video ha saputo di altri episodi simili e video fatti nelle vicinanze della scuola. È giusto che chi deve pagare, paghi. Purtroppo certe modalità di relazione violente tra i ragazzi sono molto diffuse, così come il linguaggio offensivo. Non avrei mai immaginato che potesse accadere una cosa del genere nella mia scuola. E’ vero che molti sono ragazzi difficili, a loro tengo come se fossero miei figli, ma in 25 anni che faccio questo lavoro non c’erano stati episodi così gravi". Ha collaborato Francesca Grillo

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