
Un mondo globalizzato. A portata di click. Eppure sempre più diviso, frammentato, irraggiungibile. Una società complessa. I cui contorni rimangono ancora misteriosi, nonostante il quotidiano eccesso di comunicazione. Difficile in questo orizzonte trovare sguardi liberi che sappiano raccontare la contemporaneità. Condividere un frammento in bilico fra cronaca e autorialità. Ma è proprio in quel territorio che ha scelto di muoversi “Visioni dal Mondo“, festival internazionale del documentario, giunto alla nona edizione.
Fra Teatro Litta, Cineteca Arlecchino e il Museo Leonardo da Vinci. L’obiettivo è raccontare il presente unendo informazione e narrazione. Non a caso si parla di cinema della realtà, definizione che ben sintetizza la poetica che ispira la rassegna ideata e diretta da Francesco Bizzarri, con la guida artistica di Maurizio Nichetti. "Il palinsesto conferma il legame di Milano con il comparto audio-visivo – ha sottolineato Bizzarri –. Un legame unico, innovativo e produttivo che rende la nostra città un palcoscenico eccezionale di creatività, capacità e saper fare. L’edizione conferma il coraggio e la forza del nostro festival di intercettare i cambiamenti e di far conoscere gli aspetti inediti del cinema della realtà, anche grazie al tema scelto: “Ascoltare con gli occhi“. Un invito a sintonizzare la mente, gli occhi e il cuore per vivere intensamente e comprendere nel profondo i film documentari che raccontano la vita con un linguaggio audiovisivo completamente libero". Trentotto le anteprime (inter)nazionali, divise in diverse sezioni, tra cui Visioni VR, dedicata alle proiezioni in realtà virtuale grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. Fra gli appuntamenti più attesi, domani alle 10.15 al Litta l’incontro con l’ospite d’onore Robertò Andò. Occasione per vedere il suo “Il Cineasta e il labirinto“ dedicato a Francesco Rosi.
Tra i lavori in concorso si fanno notare il tragicomico "Eat Bitter" ambientato nella Repubblica Centrafricana, delle registe Pascale Appora-Gnekindy e Ningyi Sun, e il film d’inchiesta "The Rise of Wagner" di Benoît Bringer. Mentre fra gli eventi speciali il “Dino Meneghin. Storia di una leggenda“ di Samuele Rossi e “Wartime Notes“ di Barbara Cupisti. Ma da segnarsi nei prossimi giorni anche “Scab Vendor“ sul tatuatore Jonathan Shaw o “The Stones & Brian Jones“ di Nick Broomfield. Trasversali i temi, acuti gli sguardi. La sensazione è quella che il festival raccontando il cinema della realtà, certifichi la realtà (vivacissima) del cinema: libero e lontano da qualsiasi etichetta. Info: visionidalmondo.it. D.V.