I giudici: nessuna "sorveglianza speciale" per il rapper Baby Gang

Il Tribunale ha respinto la nuova richiesta: l'offerta "di un prodotto musicale ritenuto difforme dai modelli auspicabili resta coperto dal diritto fondamentale di manifestazione del pensiero"

Baby Gang, rapper di origine marocchina

Baby Gang, rapper di origine marocchina

MIlano - "L'offerta di un prodotto musicale ritenuto difforme dai modelli auspicabili resta coperta dal diritto fondamentale di manifestazione del pensiero e può essere accostata ad una misura di prevenzione personale solo se connessa alla consumazione abituale di delitti, di cui mancano gli estremi". Lo scrivono i giudici della sezione autonoma misure di prevenzione del tribunale di Milano nel decreto con cui hanno rigettato una nuova proposta di sorveglianza speciale per il trapper Baby Gang. La richiesta di applicare al giovane musicista il provvedimento si "sofferma anche sul personaggio di Baby Gang, sui video e sulle canzoni che parlano degli ambienti frequentati da minorenne, intessuti di marginalita' sociale, droga, vita violenta, esibizionismo, sessualita' esplicita". 

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