Inzago, terrore in villa: marito e moglie picchiati, sequestrati e rapinati

I banditi, a quanto risulta tre, li hanno colpiti a calci e pugni e poi chiusi in una stanza. Si sono dileguati dopo aver messo a soqquadro l'alloggio, e portando via un bottino ancora imprecisato

Inzago (Milano) - Sequenza da incubo in villa, marito e moglie picchiati, sequestrati e rapinati da una banda di rapinatori. I banditi, a quanto risulta tre, li hanno colpiti a calci e pugni e poi chiusi in una stanza. Si sono dileguati dopo aver messo a soqquadro l'alloggio, e portando via un bottino ancora imprecisato. E' accaduto intorno alle 20 di oggi in una zona residenziale, a Inzago. Le vittime del pestaggio e della rapina, un imprenditore 67 enne e la moglie di 66 anni, sono state ricoverate, in condizioni a quanto risulta non gravi, all'ospedale di Melzo. Hanno riportato traumi e contusioni e un forte stato di choc.

Secondo quanto ricostruito la banda, tre persone a volto coperto, senza armi visibili, si sarebbe introdotta nel giardino all'imbrunire, scavalcando la recinzione. Poco dopo, avrebbe sorpreso alle spalle la donna, uscita in giardino per chiudere, come ogni sera, le imposte esterne delle finestre, e l'avrebbe poi costretta a farli entrare in casa. All'interno della villetta la parte più violenta della sequenza: la coppia minacciata, colpita con calci e pugni, costretta a condurre i banditi alla cassaforte. Infine, chiusa a chiave in una camera, mentre i ladri proseguivano la razzia. Quando tutto è finito, i due sono riusciti a liberarsi e a dare l'allarme.

L'ambulanza ha trasferito i coniugi all'ospedale di Melzo: hanno riportato contusioni e traumi, sono stati affidati alle cure dei sanitari. Sul posto sono rimasti per molte ore i carabinieri di Pioltello e Cassano d'Adda, per i rilievi all'interno della casa e una ricostruzione, ancora sommaria, della dinamica. A poca distanza dalla villetta sono stati ritrovati i due cellulari dei padroni di casa, gettati in un fosso dai banditi in fuga. Le ricerche sono partite a sprone battuto, e si sono estese a tutta la zona. L'auto dei malviventi in fuga, diretta alla provinciale 180, potrebbe essersi diretta ovunque. L'auspicio è che possa aver 'inciampato' in uno degli impianti di videosorveglianza che presidiano semafori delle vie ad alto scorrimento o varchi dei comuni della zona.

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