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"Quell’atmosfera unica manca già"

Il trombonista Bernasconi: "Senza teatro e musica sarebbe una tragedia"

MILANO

"Suonare nell’Orchestra del Teatro alla Scala è sempre stato il mio sogno, fin da quando ero ragazzo, studente al Conservatorio Verdi", racconta Riccardo Bernasconi, dal 1978 trombonista al Teatro alla Scala. "Molto giovane ho avuto la fortuna di collaborare con diverse orchestre nazionali, ma continuavo a desiderare la Scala. Ho vinto il concorso a 18 anni, il direttore stabile era il Maestro Claudio Abbado. In quarantadue anni di vita d’orchestra ho suonato in altrettante inaugurazioni della stagione, ma la tensione, la gioia della Prima sono sempre fortissime. La serata di Sant’Ambrogio ha davvero un’atmosfera unica, inspiegabile. E l’attesa che il pubblico, i cantanti, i tecnici, tutti gli artisti hanno per la Prima magica".

Cosa significa, per lei, non andare in scena a Sant’Ambrogio quest’anno?

"Siamo tutti molto tristi. Il sovrintendente Dominique Meyer sta cercando di salvare questo appuntamento che è nel cuore dei milanesi, e di tutti gli appassionati di lirica al mondo. Si pensa di sostituire “Lucia di Lammermoor“ con un concerto lirico, sinfonico, un gala d’artisti in diretta televisiva, con i grandi protagonisti della lirica. Tutti i dipendenti del Teatro ci sperano tanto. È un anno drammatico, Musica e Teatro non devono sparire, sarebbe una tragedia per tutti noi".

Molti spettacoli saranno trasmessi via streaming. Cosa ne pensa?

"Non è una soluzione ideale ma permette la visione, l’ascolto di opere, balletti, concerti a un pubblico vasto e, finché ci sarà l’emergenza sanitaria, compenserebbe la riduzione dei posti in Teatro. Da parte nostra non possiamo che augurarci di tornare presto a suonare dal vivo".

Grazia Lissi