Pulizie anti-Covid: al Gonzaga la luce dà una mano in più

L’istituto ha “adottato“ la tecnologia brevettata da REair a base di fotocatalisi. E allo Schiaparelli filtri in azione tutte le aule

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Sanificazione sì, ma anche con l’aiuto della fotocatalisi: succede all’istituto Gonzaga che, oltre alle soluzioni tradizionali, ha messo a punto, nelle sue aule, la tecnologia brevettata da REair e che si basa sul principio della fotocatalisi, appunto. "Una tecnologia totalmente “green” certificata, sicura e duratura - spiegano dal Gonzaga - già sperimentata con successo in altri ambienti di comunità e di lavoro, nei settori sanitario, dei trasporti e terziario (turismo, alberghiero, servizi, commercio)". "In virtù della sua azione antinquinante - continuano dall’istituto - e auto-sanificante e igienizzante, capace di perdurare nel tempo, la fotocatalisi consente di azzerare inquinanti nocivi e di ridurre sensibilmente batteri e virus presenti in ambienti di uso collettivo. A ulteriore garanzia della qualità del trattamento, REair assicura, come prassi, il costante monitoraggio nel tempo delle superfici trattate". L’azienda collabora, fra i vari istituti di ricerca, anche con l’Università La Sapienza di Roma, Milano-Bicocca e l’Istituto Galeazzi. L’emergenza Covid ha portato le scuole a sperimentare soluzioni innovative e le aziende a scendere in campo.

È successo a pochi metri dal Gonzaga anche all’Istituto Schiaparelli Gramsci, la prima scuola superiore ad avere installato i depuratori per l’aria dotati di filtro anti Sars-CoV-2: sono 52 e sono installati in tutte le aule, nei laboratori di informatica, in biblioteca e pure nella palestra. Il progetto pilota durerà tutto l’anno scolastico e nasce da un accordo fra Nanohub - la start-up italiana specializzata in nanotecnologie che li ha brevettati -, Città Metropolitana, la scuola milanese e la Dto, società italiana che opera nel settore della commercializzazione e assistenza tecnica di strumentazione scientifica. Alle spalle un protocollo d’intesa e soprattutto studi scientifici: l’efficacia del filtro è stata testata anche nel laboratorio di Elisa Vicenzi, capo dell’Unità di Patogenesi Virale e Biosicurezza dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Anche in questo caso, entra in gioco la fotocatalisi: il filtro si compone di un reattore fotocatalitico e di un tessuto antibatterico e antivirale: In soli 10 minuti è in grado di inattivare il 98,2% della carica virale infettiva del Sars-Cov-2 in una stanza, ogni mezz’ora l’aria è completamente ripulita.

Simona Ballatore

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