
di Giovanni Chiodini
"Riapriremo il pronto soccorso in orario notturno". Più passa il tempo e più appare chiaro che si trattavano solo di promesse, spese in particolar modo dagli esponenti del centrodestra in occasione delle passate elezioni amministrative. Si potrebbe dire che una pietra sopra questo tanto agognato sogno di molti abbiatensi sia stata messa con la lettera di risposta all’interrogazione che avevano presentato nei mesi scorsi i consiglieri regionali del Pd Borghetti, Bocci, Bissolati, Pizzul e Rozza. Una lettera, firmata dall’assessore Letizia Moratti, che fa chiarezza su tutta la vicenda e che si basa sull’assunto che "non essendosi modificate le condizioni previste dalle normative, non è in programma la riattivazione di un Pronto soccorso" all’ospedale Cantù di Abbiategrasso.
Nella lettera si conferma che è in corso la procedura per estendere l’attività del Punto di primo intervento anche nelle 12 ore notturne. Tra Pronto soccorso e Punto di primo intervento la differenza è sostanziale. Nelle linee guida del Ministero della Salute il Pronto di primo intervento sono strutture che "dispongono di competenze cliniche e strumentali adeguate a fronteggiare e stabilizzare, temporaneamente, le emergenze fino alla loro attribuzione al Pronto soccorso dell’ospedale di riferimento ed in grado di fornire risposte a situazioni di minore criticità e bassa complessità". Vale a dire che se di notte un abbiatense è colpito da infarto o da traumi importanti non deve essere portato al Cantù. Questo perchè il Cantù - si legge sempre nella lettera della Moratti - "svolge le proprie attività sia con personale assegnato direttamente all’ospedale stesso, si avvalendosi del personale dell’ospedale di Magenta e, per alcune patologie, anche dell’ospedale di Legnano, in un quadro di collaborazione e sinergia volto ad ottimizzare l’impiego delle risorse umane e tecnologiche". Ma anche per farci il Punto di primo intervento non mancano i problemi. Doveva essere operativo dal 27 luglio. L’operatore che avrebbe dovuto erogare le prestazioni, alla vigilia dell’assunzione dell’incarico si è ritirato ed è quindi stato necessario indire una nuova manifestazione di interesse. I tempi si allungano e si parla di ottobre anche se nel Poas (piano organizzazione aziendale strategico) dell’Asst Ovest Milanese è indicato 1 gennaio 2023.