Milano – Il Comune stoppa il progetto che prevede l’abbattimento dello storico Garage delle Nazioni in zona Porta Romana e la costruzione, al suo posto, dell’Hotel Parking, con 14 piani fuori terra e altri sei interrati. La Direzione rigenerazione urbana di Palazzo Marino, infatti, ha comunicato al proprietario (Lombardia Parcheggi srl) e all’architetto Mario Cucinella i “motivi ostativi” relativi all’istanza di “rilascio del permesso di costruire convenzionato” per quell’intervento di “riqualificazione edilizia”, già al centro di una lunga battaglia legale, che vedrebbe sorgere un mega-albergo, case, uffici, attività commerciali e autorimesse al civico 2 di via Calderon de la Barca.
Il Comune lascia 10 giorni per presentare memorie e controdeduzioni, poi informa che “verrà emesso un provvedimento di diniego del titolo edilizio”. Permesso che era già stato respinto il 17 novembre 2023, dopo che il ministero della Cultura aveva dichiarato “di notevole interesse culturale” il fabbricato, ponendo quindi un vincolo. Il nuovo “no” è legato alle inchieste della Procura di Milano che hanno messo sotto la lente decine di interventi di rigenerazione urbana, sfociate anche nel sequestro per presunti abusi edilizi di due cantieri, il Giardino Segreto in via Lepontina e le Residenze Lac in via Cancano. Palazzo Marino ha dovuto quindi stabilire criteri più stringenti, tenendo come punto di riferimento l’interpretazione normativa dei giudici, attraverso la delibera di Giunta dello scorso 23 febbraio e le successive disposizioni operative.
Per i nuovi palazzi di altezza superiore a 25 metri, in particolare, serve il piano attuativo, nel quale viene approfondito il disegno urbanistico connesso all’intervento. Il Comune, sul caso del Garage delle Nazioni, specifica che l’intervento è “da sottoporsi a piano attuativo” in quanto “di altezza superiore a 25 metri e con volumetria superiore a 3 mc/mq”.
L’intervento, inoltre, è “da qualificare come di nuova costruzione” e non come semplice ristrutturazione, “in quanto nel progetto manca qualsiasi traccia dell’immobile preesistente”. Allo stato, quindi, il progetto “contrasta con la normativa urbanistico-edilizia” secondo le nuove “indicazioni interpretative” valide per le operazioni che non hanno ancora ottenuto il semaforo verde.
Il Garage delle Nazioni, sorto negli anni Cinquanta, è al centro di un lungo scontro: da una parte l’attuale proprietà che lo vuole interamente demolire per “riqualificarlo” con un nuovo corpo di fabbrica di 14 piani; dall’altra le istituzioni che vietano di abbattere la cosiddetta edilizia d’autore. Ultima puntata, l’udienza pubblica davanti al Tar, chiamato a pronunciarsi su due ricorsi di Lombardia Parcheggi: contro il Pgt che comprendeva il Garage tra “i complessi edilizi con valore architettonico intrinseco”, perciò da conservare, e contro il primo diniego comunale del permesso di costruire convenzionato, considerato il vincolo di tutela posto l’anno scorso dal ministero.
Vincolo però bocciato dallo stesso Tar a maggio, ma che la Soprintendenza ha voluto subito sottoporre al Consiglio di Stato. Il Tar, attraverso un’ordinanza, spiega che “di fronte alla perdurante pendenza del giudizio d’appello contro il decreto ministeriale di vincolo e alla luce del nuovo procedimento di esame della domanda di permesso di costruire, il Collegio dispone un ulteriore rinvio della trattazione”.
Prossima udienza pubblica: 21 ottobre 2025. “Il Garage, per il momento, non possono demolirlo – spiega l’attivista civico e consigliere del Municipio 3 Michele Sacerdoti –. Stiamo a vedere quando il Consiglio di Stato fisserà l’udienza definitiva di merito, e cosa succede con il cosiddetto “salva Milano”. Se passa, il Comune potrebbe autorizzare la demolizione. Bisogna anche vedere che cosa stabilirà sul Garage il nuovo Pgt, che dovrebbe essere adottato entro l’anno: se conservano il vincolo e la possibilità di deroga della Commissione Paesaggio, che scade a fine anno e sarà rinnovata interamente”.