Csm, Francesca Nanni nuovo procuratore generale a Milano: prima volta per una donna

In magistratura dal 1986, fra le indagini di cui si è occupata anche quelle in materia di antimafia e antiterrorismo

Francesca Nanni nominata pg a Milano

Francesca Nanni nominata pg a Milano

Milano, 3 dicembre 2020 - Per la prima volta nella storia dell’ordine giudiziario milanese una donna è il nuovo procuratore capo. L'incarico - in passato ricoperto tra gli altri anche da Francesco Saverio Borrelli, 'padre' del pool Mani Pulite - è stato assegnato dal plenum del Csm a Francesca Nanni, 60 anni, di origini liguri e attualmente Pg a Cagliari. Resta però ancora lunga la strada per la parità di genere in magistratura. Le donne costituiscono la maggioranza dei giudici , ma gli incarichi direttivi in 3 casi su 4 sono in mani maschili. E tra i procuratori generali le donne sono solo il 14%. 

Nanni ha avuto la meglio sul suo diretto concorrente, l'ex consigliere del Csm Fabio Napoleone, già procuratore di Sondrio e ora sostituto pg a Milano. La sua nomina è passata con 14 voti a favore. In magistratura dal 1986, la nuova pg di Molano ha un carriera costellata di successi anche sul piano dell'emancipazione femminile:nel 2010 è stata la prima donna a diventare procuratore di Cuneo e otto anni dopo ancora la prima a essere nominata procuratore generale di Cagliari. È stata sempre pubblico ministero, sin dal suo primo incarico alla fine degli anni Ottanta alla procura di Sanremo. In quel periodo ha condotto l'indagine sul sequestro di persona a scopo di estorsione dell'imprenditore Claudio Marzocco, trasferito in Calabria e custodito per oltre un mese in Aspromonte: finì con il rilascio dell'ostaggio senza il pagamento del riscatto e con l'individuazione e l'incriminazione di alcuni dei suoi carcerieri. Risale a quegli anni anche il procedimento per corruzione nell'assegnazione dell'organizzazione del festival di Sanremo, concluso con la condanna di alcuni pubblici amministratori locali (il sindaco pro-tempore e l'assessore al turismo) e dell'organizzatore dell'epoca Adriano Aragozzini.

Dal settembre del 1992 si è trasferita presso la Procura di Genova, dove si è occupata dei reati contro la pubblica amministrazione, trattando, tra l'altro, procedimenti per corruzione e concussione che hanno coinvolto funzionari dell'Anas locali e nazionali. È stata anche alla procura distrettuale antimafia, dove le è stato affidato il territorio del ponente ligure, caratterizzato da importanti infiltrazioni mafiose. Anni segnati dalle indagini su associazioni a delinquere operanti, anche all'estero, nei settori del gioco d'azzardo, dell'usura, del riciclaggio e dell'importazione e traffico di sostanze stupefacenti dal Sudmerica e dal Marocco e poi dalle inchieste sul terrorismo internazionale e sul contrasto al finanziamento in particolare di quello di matrice islamica. Da procuratore di Cuneo e poi da Pg di Cagliari, oltre a occuparsi dell'organizzazione e della direzione dei due uffici, ha continuato a svolgere attività giursdizionale. Anche partecipando, da procuratore, ai turni ,compresi quelli per le urgenze. Da Pg di Cagliari ha trattato in prima persona molte udienze davanti agli uffici giudicanti, e e ha dato pareri in materia di libertà personale 

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