Presidio davanti al Comune: giù le mani dai tigli

Continua la battaglia per salvare le 70 piante di via De Gasperi, in molti hanno risposto all’appello

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"Erano tutti tigli miei". Questo lo slogan simbolo della protesta degli ambientalisti contro l’abbattimento dei 70 tigli di via De Gasperi, su cui stanno calando le ruspe per fare spazio alle misure viabilistiche compensatorie previste dalla costruzione del VI Palazzo Eni. In molti si sono presentati all’appuntamento davanti al municipio, rispondendo all’appello delle associazioni del territorio che avevano invitato tutta la cittadinanza a partecipare al presidio per chiedere con forza all’Amministrazione comunale di ripensare al progetto e salvare gli alberi superstiti. "Se non li fermiamo in tempo - è il loro grido d’allarme - seguiranno molti altri tagli. Ogni nuovo progetto di costruzione cela, dietro ad annunci mirabolanti, effetti devastanti sul verde pubblico, sacrificato per aumentare viabilità e infrastrutture". "L’Amministrazione ci ha convocati più volte - ha denunciato Fabrizio Cremonesi, presidente dell’associazione Noi-Network, organizzazione e Innovazione - per vantarsi delle nuove piantumazioni effettuate ma non hanno ritenuto di doverci informare di questo taglio barbarico. Forse per metterci di fronte al fatto computo senza che potessimo intervenire a priori?".

Valeria Giacomello

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