Vaccini anti-Covid, i dubbi di Pregliasco: "Ci sono ancora aspetti da chiarire"

Il virologo dell'Università di Milano: "Non è chiaro se un soggetto vaccinato possa essere ugualmente contagioso"

Fabrizio Pregliasco

Fabrizio Pregliasco

Milano, 30 novembre 2020 - In merito ai dati resi noti da vaie aziende sui vaccini anti-Covid in sviluppo, "ci sono dei punti da chiarire, perché finora sono state divulgate informazioni incomplete, a partire dalla questione della eventuale contagiosità dei soggetti vaccinati". A sottolinearlo è il virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco.

"Ad oggi - spiega - manca la conferma del fatto che questi candidati vaccini, oltre ad evitare la malattia da SarsCov2 nei soggetti vaccinati, evitino anche che l'infezione possa comunque svilupparsi nel soggetto vaccinato e che quest'ultimo, pur non avendo sviluppato malattia ed essendo asintomatico, possa essere contagioso". Questo tipo di informazioni, rileva Pregliasco, "al momento non sono state divulgate e manca, dunque, un quadro completo". In altre parole, chiarisce l'esperto, "una volta fatto il vaccino, il soggetto potrebbe comunque infettarsi ma non si ammalerebbe, perché il vaccino blocca e previene la malattia. Ma non è ancora noto se con i candidati vaccini allo studio il soggetto vaccinato resterebbe o meno contagioso, almeno per un lasso di tempo". Inoltre, conclude, "non sono ancora state chiarite, sulla base dei risultati di cui si attende la pubblicazione, le categorie che possono essere vaccinate traendone i maggiori benefici".

Un altro esponente del mondo medico-scientifico solleva dunque dubbi sulla reale efficacia dei vaccini anti-Covid, dopo cha una decina di giorni fa un altro vitrologo, il padovano Adrea Crisanti, aveva dichiarato che "senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio", sollevando un polverone nel mondo scientifico e anche a livello politico. 

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