
Franco Staffolani, responsabile della segreteria di redazione, mentre imbuca la corrispondenza
Milano, 22 maggio 2016 - «A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta», recita un adagio. Ma non sempre viene aperta ogni lettera, in tempi celeri. La lentezza delle Poste forse è solo un mito, e tuttavia sembra trovare riscontro nelle lamentele di tanti utenti, tra cui diversi lettori de Il Giorno che hanno segnalato le lungaggini. Vero? Falso? Abbiamo voluto provare per voi. E così abbiamo verificato la situazione. Nove lettere spedite da noi. E altre sei lettere che abbiamo fatto spedire a noi da svariate località lombarde. L’esperimento consisteva nel monitorare lettere inviate a diversi indirizzi a Milano e fuori città, ma anche quelle inviate dalle province lombarde alla redazione centrale in corso Buenos Aires. A Milano, le lettere sono state imbucate in piazza Argentina il 4 maggio. Quella indirizzata alla redazione di corso Buenos Aires, che dista poco meno di cinquecento metri dalla piazza, è stata recapitata il giorno seguente, il 5 maggio. Lo stesso giorno sono arrivate a destinazione anche una lettera inviata in via Ticino a Monza, a quindici chilometri da piazza Argentina, e in via Leopardi a Ceranova, provincia di Pavia, quindi a una distanza di circa quaranta chilometri, e in via Gorky a San Giuliano Milanese, che dista circa quindici chilometri. Invece, le lettere destinate a diverse zone di Milano sono paradossalmente arrivate dopo. In via Lincoln, a circa tre chilometri da piazza Argentina, la missiva è stata recapitata il 6 maggio, lo stesso giorno è arrivata a destinazione la lettera inviata in viale Montegrappa, a circa 2,6 chilometri. Sono state recapitate il 9 maggio, cinque giorni dopo l’invio, le lettere destinate a indirizzi di via Volta, poco più di tre chilometri da piazza Argentina, via Pomponazzi, a sette chilometri, e via Defendente Sacchi a Pavia, a circa quarantasei chilometri di distanza.
Per quanto riguarda le lettere spedite dalle province lombarde, quella più rapida è stata inviata da Lecco, a cinquantacinque chilometri, il 4 maggio, giunta in corso Buenos Aires il giorno successivo. Sempre il 4 maggio missive sono state spedite da Varese, a sessanta chilometri circa, da Legnano a trentadue chilometri da Milano, e da Sondrio, a 134 chilometri. Le lettere da Varese e Legnano sono state recapitate l’11 maggio, quella da Sondrio il 18 maggio. Da Lodi, a quaranta chilometri, la missiva partita il 13 maggio è arrivata il 16. Un dato particolarmente negativo è quello della lettera inviata da Monza, a quindici chilometri da Milano, partita il 10 maggio per essere recapitata solo dieci giorni dopo.
A lamentarsi del servizio, non sono solo gli utenti, ma anche alcuni dipendenti delle Poste stesse. È previsto domani lo sciopero regionale «contro la cessione di ulteriori quote azionarie sul mercato e per le inadempienze aziendali nella riorganizzazione del recapito e della logistica», spiega la Cisl Lombardia. A Milano, dopo il corteo, in programma un comizio alle 10 in piazza Affari, dove interverranno i segretari regionali Giuseppe Surace di Ugl, Salvatore Trazzera di Failp, Mimmo Alonge di Sailp, Pierluigi Daccò di Slc Cgil, e Giuseppe Marinaccio di Cisl Poste.