Fornitura di guanti fantasma: Policlinico beffato dall'imprenditore a processo per stupri

L’ospedale aveva stipulato una convenzione da 190mila euro con Antonio Di Fazio: Dpi mai arrivati. La società dell’imprenditore era sommersa dai debiti

Antonio di Fazio, manager della Global Farma accusato di violenza sessuale

Antonio di Fazio, manager della Global Farma accusato di violenza sessuale

Milano - Spunta anche l’ospedale Policlinico di Milano tra i creditori della Global Farma, la società fornitrice di materiale sanitario per vari soggetti pubblici, che vede come socio di maggioranza l’imprenditore Antonio Di Fazio, già a processo per una serie di violenze ai danni di 5 ragazze e della sua ex moglie. In particolare l’ospedale avrebbe stipulato, nel pieno dell’emergenza Covid e tramite Aria Spa, una convenzione per la fornitura di guanti per quasi 190 mila euro.

Materiale mai arrivato all’ospedale, che si è quindi rivolto a un’altra azienda per le forniture. Per la Global Farma ieri, nell’udienza davanti alla giudice Luisa Vasile, la Procura di Milano ha ribadito istanza di fallimento. All’udienza ha partecipato anche Enrico Asiaghi, detentore del 10 per cento delle quote e amministratore di fatto della società dopo l’arresto di Di Fazio, nel marzo 2021. Asiaghi ha respinto le accuse dicendo di non essere responsabile della situazione dell’azienda. Secondo il pm Pasquale Adesso, la società, che allo stato avrebbe debiti scaduti per circa 200 mila euro, avrebbe falsificato i bilanci.

A gennaio 2021, infatti, la Global Farma, con un capitale sociale di 500 mila euro, avrebbe dichiarato ricavi per circa 6 milioni di euro, per poi presentare una dichiarazione dei redditi, a luglio dello stesso anno, per circa 16 mila euro. Tra l’altro le ultime fatture della società risalirebbero a giugno del 2021 e quindi, secondo la Procura, la Global non sarebbe in grado di continuare la sua attività anche perché dopo l’arresto di Di Fazio una parte delle commesse pubbliche è stata revocata.

Di Fazio, intanto, risulta indagato anche per bancarotta fraudolenta dopo il fallimento per debiti erariali e previdenziali da oltre mezzo milione di euro della "Industria Farmaceutica Italiana srl", di cui era amministratore di fatto. Società che avrebbe truffato anche l’Asl di Torino, che fece denuncia per una commessa di materiale sanitario, mai ricevuto, del valore di centinaia di migliaia euro e affidata a Di Fazio. Re.Mil.  

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