Pioltello, in aula gli operai che nessuno ascoltò

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Oggi la testimonianza di tre operai. Sono quelli che si accorsero per tempo dei problemi di usura del pezzo di binario che poi in effetti si sarebbe spezzato causando il deragliamento del treno e la tragedia.

Al processo per il disastro di Pioltello - tre passeggere morte sul treno dei pendolari Cremona-Milano a causa di quel binario rotto quattro anni fa - nell’udienza di oggi saranno sentiti come testi i tre operai che segnalarono mesi prima il difetto della rotaia, ma che ebbero come risposta dai loro capi l’ordine di sistemarla provvisoriamente piazzandole sotto di supporto uno zoccolo di legno. L’effetto di quella scelta dissennata, secodo l’accusa, si vide la mattina di fine gennaio del 2018.

Ora a giudizio davanti al tribunale, imputati per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, ci sono nove tra manager e tecnici di Rfi, la società pubblica che si occupa della manutenzione dei binari. Tra loro anche l’ex ad Maurizio Gentile, ora commissario per la sicurezza di due autostrade. Solo uno dei tecnici Rfi ha patteggiato 4 anni di reclusione. Già in pensione, è sembrato in aula consapevole della propria parte di responsabilità da condividere però, secondo la Procura, con funzionari e dirigenti assai più influenti e in carriera, tutti accusati di aver trascurato una manutenzione dei binari che avrebbe potuto evitare la tragedia Per la procura,infatti, quello di Pioltello fu un disastro ferroviario causato da una lunga serie di omissioni nella manutenzione e nella sicurezza, dovute alla sola volontà di risparmiare sulle spese da parte di Rfi.

Indagini complesse e quasi interminabili quelle affidate ai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, coordinate dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Poi il numero degli imputati e delle parti lese rese anche l’udienza preliminare una corsa a ostacoli, ancora più complicata dalla pandemia che all’inizio costrinse tutti a trasferirsi in una grande aula fuori da Palazzo di Giustizia, al Portello, per mantenere le giuste distanze ed evitare assembramenti.

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