
La Pietà Rondanini di Michelangelo
Milano, 16 marzo 2015 - Da oggi la Pietà Rondanini cambia casa: non sarà più nei musei del Castello Sforzesco di Milano, ma all'ospedale spagnolo appena restaurato, a cui si accede dalla piazza d'armi del Castello. L'inaugurazione del nuovo allestimento è prevista per il 2 maggio, il giorno dopo l'avvio di Expo. La statua sarà posizionata su una piattaforma tecnologica, antisismica e antivibrazioni all'interno dell'Ospedale che è stato portato al suo antico splendore. Anzi, che è stato una vera scoperta con i suoi affreschi di epoca spagnola (probabilmente risalenti al 1576) che erano stati nascosti da tinteggiature successive. Per vedere frontalmente la scultura bisognerà prima girarle intorno.
"È un piccolo percorso emozionale", spiega l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza, che oggi, assieme a Filippo del Corno, assessore alla Cultura, ha presentato il restauro delle sale dell'allestimento, precedentemente adibite a magazzino. Con il restauro, costato due milioni e 100mila euro, ma parte di un progetto complessivo che ne costerà circa quattro, "recuperiamo un gioiello che Milano aveva ma nessuno conosceva. È stata valorizzata una porzione fondamentale del castello", afferma Rozza. A metà aprile la statua sarà spostata nella sua nuova collocazione. "Originariamente si pensava di realizzare una sala conferenze in questi spazi, ma poi si è deciso per il museo", spiega l'architetto Silvia Volpi, mentre per Rozza "passare dalla destinazione per la sala conferenze a questa ha comportato una marea di modifiche, ogni volta dando una giustificazione all'autorità anti-corruzione. Spiegheremo e abbiamo spiegato le modifiche, come per esempio l'aggiunta del rafforzamento della base sotto statua", dice. Per il direttore della soprintendenza del castello Claudio Salsi gli spazi posseggono "un'armonia decorativa semplice, ma di una certa raffinatezza. Eravamo convinti di entrare in un rudere e invece siamo in sala di una certa nobiltà".
Il concept dell'allestimento è dell'architetto Michele De Lucchi e risale al giugno 2013. "Il restauro è stato molto impegnativo ma affascinante", spiega Volpi: "Si tratta di spazi poco noti, studiati per la prima volta nel 2001". Per l'assessore Del Corno "l'ambiente è stato restituito alla città e alla sua consapevolezza, ma gli occhi andranno tutti alla statua, e all'aura che esprimerà in questo luogo particolare. È stato realizzato un incontro che può solo aumentare il senso dell'opera". Le sale che si trovano sul lato ovest della piazza d'armi del castello, durante la dominazione spagnola di Milano ospitavano l'ospedale delle milizie e furono decorate, nel 1576 (la data è graffita su un muro) con affreschi che coprono il soffitto e parte delle pareti. Lo spazio è organizzato in tre campate, ognuna divisa in quattro vele da una volta a crociera: dodici triangoli decorati con ghirlande, frutti e medaglioni che un tempo ospitavano le immagini degli apostoli. Sempre sul soffitto,un cartiglio contiene un'antica versione del "credo" cattolico, mentre sulle pareti sono raffigurati l'emblema della casa reale spagnola, dei governatori Padilla e Mendoza che dominarono Milano e alcune strutture architettoniche. Anche il posizionamento della statua nella sala non è casuale: il complesso scultoreo che raffigura il Cristo morto tra le braccia di Maria si trova esattamente sotto alle parole del Credo che, nel cartiglio sul soffitto, alludono alla resurrezione della carne.