Così piazza Vetra avrà nuova vita / FOTO

Dal building dell’ex Esattoria Civica al parco fino al food district

Rendering della nuova piazza Vetra (Newpress)

Rendering della nuova piazza Vetra (Newpress)

Milano, 27 settembre 2018 - In piazza Vetra, a pochi passi dalle Colonne di San Lorenzo, della piazza sembra essere rimasto solo il nome. La doppia barriera rappresentata dalla cancellata del parco delle Basiliche e dai palazzi di fronte non dà respiro, non favorisce l’incontro e rende il posto un luogo di passaggio piuttosto che uno spazio da vivere, noto alle cronache più per episodi negativi - spaccio di droga e bivacchi - che per altro.

Perché non cambiare? Ci sta pensando Il Prisma, società di progettazione che ha disegnato un nuovo volto per il palazzo nato come Esattoria civica e dismesso da anni, per Axa investment managers - Real assets (la proprietà). La rigenerazione della piazza ruota attorno alla nuova vita di questo stabile che si trasformerà nel Vetra Building, affacciato su via della Chiusa 2 e per il quale piazza Vetra, finora, rappresenta il retro. Ancora per poco. Mentre i lavori sono in corso (finiranno nel 2020), si pensa a una nuova funzione coinvolgendo il quartiere, «in un’ottica d’apertura anziché di chiusura e isolamento», spiega Sebastiano Pasculli, progettista. Se i piani superiori diventeranno uffici, la parte a ridosso della strada si trasformerà in un luogo aperto ai cittadini, «sventreremo l’immobile per creare la vera piazza», con servizi: al piano terra arriveranno spazi commerciali, ristoranti e locali. Un nuovo Food district collegato al parco di fronte e alla futura fermata della M4 che sta sorgendo all’angolo. Per realizzare il progetto «abbiamo studiato la zona e le sue popolazioni, che cambiano a seconda degli orari – sottolinea Stefano Carone, partner de Il Prisma –. Alle 8 il luogo è frequentato dagli studenti dell’istituto Cattaneo; in pausa pranzo dagli impiegati che lavorano in zona, la sera dagli habituè dell’aperitivo. La frequentazione cambia anche tra giorni feriali e festivi».

Abitanti, lavoratori e frequentatori sono stati coinvolti interpellandoli direttamente: c’è Osvaldo Menegazzi, 88 anni, «personaggio« del quartiere, tra i pochi al mondo che dipingono tarocchi. In piazza, lui vorrebbe una galleria di tarocchi. Raffaella, invece, che lavora nel mondo della moda e ama gli animali, sogna «uno street park« che scacci gli spacciatori e porti figure positive per i giovani. Martin, studente del Cattaneo, in piazza Vetra vede un grattacielo in legno e tavoli da pic nic. Questa e altre storie verranno raccontate il 18 ottobre all’evento «Facciamo piazza», aperto a tutti: ognuno potrà raccontare la propria storia e dire la sua sulla futura piazza. Mentre alcuni writer creeranno una galleria artistica a cielo aperto: i protagonisti sono Duty Gorn, Sea Creative e il duo Roske e Loste. Ieri mattina c’è stato il primo incontro al parco delle Basiliche per mettere insieme le idee. Coi colori, daranno corpo alle storie e un volto alla piazza ideale.

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