Pessano, le campane tolgono il sonno: patto tra sindaco e parroco

I residenti di Pessano in rivolta da mesi: "Basta, così non riusciamo a dormire " Accordo raggiunto, il coprifuoco scatterà dalle 21 alle 7.30 del mattino

Il sindaco Alberto Villa e il parroco don Antonio Bertolaso: la querelle è risolta

Il sindaco Alberto Villa e il parroco don Antonio Bertolaso: la querelle è risolta

Pessano con Bornago (Milano) -  Anche Pessano ha firmato un concordato. Una modifica nei rapporti Comune-parrocchia, dopo quelli Stato-Chiesa dell’11 febbraio 1929, i Patti Lateranensi. Il piccolo centro della Martesana con 9mila anime ha dovuto rivedere gli accordi fra le due istituzioni a causa delle lamentele per le campane.

"Vogliamo dormire", ripetevano da mesi i residenti contro i rintocchi molesti, che gli stessi detrattori nelle loro lettere di protesta definiscono suggestivi, ma il piacere superava il disturbo di convivere notte e giorno con la loro presenza. Sotto accusa le ore battute dalla torre di San Vitale e San Cipriano. Alle undici e mezzo 12 rintocchi, 11 lunghi e identici per le ore e uno più breve per la mezza. E scattava la rivolta, che "si ripeteva puntualmente", spiega il sindaco Alberto Villa, che alla fine si è seduto al tavolo con don Antonio Bertolaso "per risolvere il problema".

Prima, entrambi hanno fatto verifiche "con Arpa e Curia", ricorda il primo cittadino "ed eravamo ampiamente nella norma"; ma altrove problemi di questo genere sono finiti a carte bollate in tribunale, come per il canto del gallo all’alba, "e sinceramente preferiamo una pax populi", chiariscono in municipio. Così si è trovata la soluzione che "ci mette al riparo da qualsiasi lamentela o rivendicazione: “coprifuoco” dalle 21, ora dell’ultimo rintocco, sino alle 7.30 del mattino, salvo per le messe festive e pre-festive annunciate un quarto d’ora prima, cioè alle 6.45. Ma questo è un diritto inviolabile legato al culto".

Chi a questo punto sorride tra sé e sé intravvedendo in Pessano una moderna Brescello non sa che la questione dappertutto è regolata da una vecchia "circolare Martini", firmata cioè dal cardinale già vescovo di Milano, ancora in vigore che stabilisce che l’ultima scampanata ci sia a mezzanotte e la prima alle 6. Non solo. Per cambiare le cose era necessaria l’intesa, perché "le campane appartengono alla chiesa e il martelletto, cioè l’orologio, al Comune", ricorda Villa. Circostanza che fa la differenza anche in caso di manutenzione: il conto viene pagato in alternativa da uno o dall’altro "a seconda di dov’è il guasto". Contro il disturbo è stato stabilito che alla mezz’ora le campane non segnino più i rintocchi orari, ma appunto solo quelli della mezza, ma chi ha l’orecchio sensibile dovrà rassegnarsi: la sera della vigilia di Natale lo scampanio continuerà a entrare nelle case dalle 23.45. "Abbiamo messo fine a una querelle che andava avanti da tempo ponendo dei limiti, pur essendo ampiamente nei limiti - conclude il sindaco - E non è un gioco di parole".  

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