Paullo, sotto sequestro i tigli di via Mazzini dopo l’esposto degli ambientalisti

Scontro fra l’Amministrazione di Paullo e i comitati di cittadini sul taglio di alcune piante

La Procura di Lodi ha emesso un provvedimento di sequestro di una parte delle piante

La Procura di Lodi ha emesso un provvedimento di sequestro di una parte delle piante

Paullo (Milano) - È botta e risposta fra Comune e ambientalisti sui cantieri di via Mazzini e i tigli da abbattere. Da qualche giorno, infatti, la Procura di Lodi, dopo un esposto presentato dai comitati cittadini, ha emesso un provvedimento di sequestro di una parte delle piante per le quali era stato disposto il taglio. La battaglia degli ambientalisti era cominciata lo scorso giugno quando le ruspe erano entrate in azione cominciando l’abbattimento, ma venendo bloccate poco dopo dal comandante della polizia locale a cui i cittadini intervenuti in difesa delle piante si erano rivolti. Da allora i cantieri si erano bloccati fino ad arrivare al sequestro dell’area lato banca fino all’annuncio dell’Amministrazione comunale di imminente ripresa dei lavori.

«È paradossale - si legge nel comunicato - che le proteste di alcuni, che hanno portato agli esposti, erano nate dalla contestazione al taglio dei tigli davanti alla ex scuola. Proprio questi alberi non sono stati sottoposti a sequestro in quanto confermati pericolosi, come le perizie tecniche avevano già dichiarato e che non sono mai state sconfessate. Eppure, per tale controversia, a far data dall’estate scorsa il cantiere per la riqualificazione della piazza è rimasto bloccato per più di sei mesi e solo ora abbiamo potuto farlo ripartire in attesa del pronunciamento sui tigli oggetto del sequestro". Accuse rimandate ai mittenti da Roberto Bellavia, vicepresidente del circolo cittadino di Legambiente.

 "Non abbiamo mai detto no al taglio, purché limitato alle piante malate - ha affermato - e a fronte di una concertazione. Se abbattimento dev’essere, chiediamo di salvaguardare il filare, sostituendo i tigli da abbattere con altri della medesima varietà e nel contempo preservando tutte le altre piante sane o bisognose solo di manutenzione. Una prima perizia parlava di due soli tigli pericolosi, una successiva di cinque. Tutti gli altri dunque si possono salvare. L’Amministrazione – ha precisato Bellavia - cita il taglio degli alberi lato scuola ma, guarda caso, i tigli che sono stati già abbattuti non erano fra quelli. Trovo che dichiarare che i cantieri hanno dovuto fermarsi per causa dell’esposto sia pretestuoso".

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