Passa tra le polemiche la variante Parte la rinascita attesa da 40 anni

"Si apre una pagina nuova", passa in consiglio la variante che dà il via, ufficialmente, alla rinascita delle aree ex Galbani. Ma l’unanimità auspicata nelle scorse settimane dalla maggioranza Fusè è rimasta una chimera. Prima del voto hanno abbandonato l’aula i consiglieri del centrodestra di “Melzo si rigenera”. Voto contrario da parte invece del Pd. Il piano passa con l’alzata di mano favorevole delle sole liste civiche di Insieme per Melzo, che il giorno dopo commentano: "L’avvio del piano ex Galbani è un traguardo per tutta la città, non doveva diventare palcoscenico di una sterile polemica politica". Due ore di dibattito ormai notturno prima del voto, ruotato intorno a poche questioni sostanziali: la presunta mancanza di chiarezza sul futuro impiego degli oneri di urbanizzazione previsti in convenzione, il futuro ancora incerto di uno dei lotti di intervento, quello alle ex porcilaie, e quello più discusso. "Non ci avete messo nelle condizioni – dice il leghista Mauro Andreoni prima di lasciare l’assise con i consiglieri Bernabovi, Guzzetti e Mosconi – di capire, valutare e votare. E la partita è troppo importante".

Comunque la si voglia leggere una serata storica quella dell’altra sera, che apre il cammino del nuovo piano integrato di intervento e la strada alla trasformazione dell’area dismessa. Sul lotto delle ex porcilaie ma soprattutto in centro, zona stazione, dove al posto dei ruderi attuali saranno realizzati case, verde, parcheggi, servizi e nuove vie. Al progetto si lavora senza interruzione da tre anni, ovvero da quando l’acquisizione del complesso dismesso da parte di Officine Mak ha finalmente aperto la partita. Una trattativa Comune-operatore lunga, complicata e, nessuno l’ha nascosto, in alcune fasi molto tesa. Il progetto conclusivo era già stato nelle scorse settimane presentato a più riprese. In consiglio comunale, dopo una breve introduzione dell’assessore all’urbanistica Lino Ladini, il solo dibattito.

E subito le armi sguainate della minoranza. Su alcune previsioni del piano in sè e su una convenzione "con troppe nebulose" soprattutto su oneri e futuri benefici per l’abitato melzese. Un lungo elenco di punti controversi nell’intervento del pd Rocco Martelli: "C’è una lista di interventi che sono urbanizzazioni, e passano come standard. Non si porta alcun vero valore aggiunto". E così l’ex assessore e ora consigliere di minoranza Franco Guzzetti: "È mancato, in questo piano, il vostro ruolo politico". Un progetto "nebuloso, e troppe domande cui non avete saputo rispondere", per Edoardo Bernabovi di Fratelli d’Italia. Le solite scintille fra Guzzetti e il sindaco Antonio Fusè: il troppo tempo perduto, gli operatori "messi in fuga" dal Comune negli ultimi quindici anni, l’assenza di decisionismo. "Mai messo in fuga nessuno – dice un infuriato sindaco – e ora guardiamo avanti. Al futuro della nostra città. Che aspetta da 40 anni".

Monica Autunno

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