Milano, il killer dei parafanghi è tornato

Auto ammaccate a calci: altra impennata di denunce, caccia all'autore

Una delle auto danneggiate di recente

Una delle auto danneggiate di recente

Milano, 27 novembre 2018 - Il «killer del parafango» colpisce ancora. Così è stato battezzato su queste pagine lo scorso febbraio l’uomo che in pochi mesi ha danneggiato centinaia di macchine con una tecnica sempre uguale: si sposta in bici, punta una strada e poi passa in rassegna un’auto dopo l’altra lasciando il suo marchio, un’ammaccatura ben evidente sul parafango provocata da una pedata ben assestata.

Dopo la denuncia su Il Giorno, l’uomo, un iracheno di 36 anni senza fissa dimora, era stato identificato e denunciato per danneggiamento aggravato plurimo dai carabinieri della stazione Greco. Ma è ancora strage di  parafanghi nei quartieri della periferia nord. I segni inequivocabili continuano a spuntare nella zona di piazzale Maciachini e viale Fulvio Testi ma anche in Bovisa e ad Affori. Non è chiaro se l’autore sia sempre lo stesso, certo è che i cittadini sono esasperati: su Facebook è nato un gruppo, «Il killer del parafango» che conta oltre 230 iscritti, in cui ogni giorno si segnalano nuovi danni. I residenti hanno presentato un esposto in Procura e chiesto aiuto al Municipio 9 auspicando interventi urgenti. Intanto, la lista dei parafanghi messi ko si allunga: «Questo è il regalo di compleanno trovato sulla mia auto la mattina del 23 novembre in via murat 38, davanti al bar tabacchi – scrive Katia –. È la seconda volta che la mia auto viene prescelta da questo sciagurato». Marco risponde: «Anche me è successo due volte». Non si contano le foto di auto ammaccate. Interviene pure Andrea, altro residente: «Danno riscontrato due settimane fa in via Crespi, di almeno 400 euro (preventivo per un ricambio non originale, altrimenti sale alle stelle)».

Il Presidente del Municipio 9 Giuseppe Lardieri si sta dando da fare: «Ho invitato i cittadini a consegnarmi le denunce. E’ importante conservare foto ed eventuali video in modo da poter individuare con chiarezza il responsabile. L’uomo è già stato identificato diverse volte dalle forze dell’ordine, che ringrazio per il loro lavoro. Se è una persona malata deve essere curata. E se è responsabile di tutti questi danni propongo gli si revochi il permesso di soggiorno. Siamo pronti a organizzare una manifestazione».

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